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Multe con lo sconto, bufera sul Comune di Terni: “Non è possibile e si è creato un precedente”

Sanzioni ridotte di circa il 50 per cento per un privato e una società, intervento di Emanuele Fiorini (gruppo misto): “Non è comprensibile l’operato dei dirigenti di Palazzo Spada, un’amministrazione comunale dovrebbe operare con imparzialità”.

Multe, sconti e polemiche. A sollevare il caso è il consigliere comunale del gruppo misto, Emanuele Fiorini, mettendo nel mirino due atti di transazione eseguiti dalla direzione polizia locale del Comune di Terni nei confronti di un privato e di una società a cui erano stante contestate decine di sanzioni amministrative.

Nel primo caso si tratta di un privato cittadino che ha collezionato 114 verbali di accertata violazione per accessi alla ztl per un totale di quasi 20mila euro. Le sue condizioni economiche non consentivano di fare fronte ad un esborso così elevato. La proposta di transazione, accolta dal Comune di Terni, prevede il pagamento “in unica soluzione” di poco più di 9mila euro “a saldo e stralcio della propria posizione debitoria”.

Il secondo caso riguarda invece una società alla quale sono state contestati 285 verbali per una somma complessiva di oltre 43.500 euro per violazioni alla ztl commesse con due veicoli. Anche in questo caso, vista la rilevanza delle somme richieste, la società ha richiesto una transazione poi concessa per un importo pari a poco di 25mila euro fra sanzioni e spese di notifica e procedurali.

“Non è comprensibile l’operato dei dirigenti del Comune di Terni e dell’assessora Scarcia rispetto alla decisione di ridurre del 50% circa l’importo totale delle multe a carico di un privato e di una società. Giuridicamente – rileva Fiorini - non è possibile ridurre l’introito derivante dalle multe inoltre, così facendo, si è creato un precedente. Adesso tutti i cittadini potrebbero chiedere la riduzione del 50% sulle loro multe. Anche da un punto di vista morale non è ammissibile agevolare qualcuno a discapito di altri cittadini che si sono visti notificare multe ed hanno pagato per intero il loro importo. Un’amministrazione comunale dovrebbe operare con imparzialità”.

“La transazione è valida solo se ha ad oggetto diritti disponibili e cioè, secondo la prevalente dottrina e giurisprudenza, quando le parti hanno il potere di estinguere il diritto in forma negoziale. In merito all’ammissibilità della transazione in ordine a multe vi sono dei pronunciamenti sia della Corte suprema di cassazione, sia della Corte dei conti”.

Fiorini cita poi una sentenza della Cassazione in base alla quale “il requisito essenziale dell’accordo transattivo sia la patrimonialità del rapporto giuridico e affinché una transazione sia validamente conclusa è necessario, da un lato, che essa abbia ad oggetto una res dubia e cioè che cada su un rapporto giuridico avente, almeno nella opinione delle parti, carattere di incertezza e dall’altro che, nell’intento di far cessare la situazione di dubbio venutosi a creare fra loro, i contraente si facciano delle reciproche concessioni”.

Altra sentenza, quella Corte dei conti della Lombardia: “Il potere punitivo dell’amministrazione e le misure afflittive che ne sono l’espressione appartengono all’ambito delle potestà e dei diritti indisponibili, in merito ai quali è escluso che possano concludersi accordi transattivi con la parte privata destinataria di interventi sanzionatori”.

“Per quanto accaduto – aggiunge Fiorini - ho deciso di inviare tutta la documentazione alla procura contabile, perché tale condotta oltre a generare un possibile danno erariale all’ente, non è rispettosa di quanti hanno pagato e pagano le multe per intero, oltre a non essere espressione di un operato dell’amministrazione ispirato ad imparzialità. Laddove la Corte dei conti si esprimesse favorevolmente sull’operato dei dirigenti, tutti i cittadini che negli ultimi 5 anni si sono visti notificare multe potrebbero richiedere il rimborso del 50%”.

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