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Terni, la scuola ai tempi del Coronavirus: lezioni e compiti passano (anche) per Whatsapp

In queste ore concitate, istituzioni scolastiche e insegnanti hanno iniziato ad organizzarsi per far fronte a quanto richiesto nel decreto emanato ieri dal Governo

I compiti e le lezioni? Per i prossimi quindici giorni passeranno (anche) per whatsapp. La famosissima applicazione di messaggistica, infatti, sarà uno degli strumenti che gli insegnanti utilizzeranno per rimanere in contatto con alunni e studenti nel periodo di chiusura delle scuole previsto per fronteggiare la diffusione del Coronavirus.
Come riportato nel Decreto emanato ieri dal Governo, infatti, nel punto “g” dell’articolo 1 si parla proprio della didattica a distanza per limitare – per quanto possibile – il rallentamento nella programmazione scolastica: “I dirigenti scolastici – si legge nel documento ministeriale - sentito il collegio dei docenti, attivano, ove possibile e per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità”.
E così, anche a Terni le scuole si stanno organizzando, con modalità più o meno ufficiali e in una situazione in continui divenire, considerando le numerosi comunicazioni e gli incontri che si stanno susseguendo e che potrebbero cambiare le carte in tavola anche in maniera significativa.

Il liceo classico e artistico

Ad esempio, il liceo classico e artistico ha diffuso una circolare in cui vengono evidenziate le varie modalità attraverso cui i docenti possono far fronte alla richiesta di attivare modalità di insegnamento a distanza, evidenziando l’importanza che l’attività rimanga comunque tracciabile.
“Ogni docente – si legge nella circolare - potrà attivarsi secondo la metodologia che ritiene più efficace in relazione al proprio insegnamento, in particolare, i docenti che già utilizzano strumenti in cloud possono continuare ad avvalersi di essi scegliendo la piattaforma preferita.
Gli altri docenti potranno scegliere tra le seguenti modalità:
1. Utilizzo del registro elettronico Nuvola. I docenti potranno seguire la modalità utilizzata per caricare le programmazioni di inizio anno per creare un nuovo documento PER CLASSE rendendolo però, visibile in area studente e in area tutore. Il documento allegato potrà essere di qualsiasi tipologia (file testo in formato word o pdf, immagini, video, etc), tuttavia la dimensione massima degli allegati da caricare consentita dal sistema è di 25 Mb, files di dimensioni superiori potranno essere inseriti solo come link.
2. Utilizzo di Google Classroom
3. Utilizzo della GSuite, in particolare dello strumento Meet secondo il tutorial sotto riportato. 4. Utilizzo della piattaforma Jitsi per videoconferenze, reperibile senza la necessità di scaricare applicazioni all’indirizzo https://jitsi.org/ (gratuita e fruibile dagli studenti con qualsiasi account)

Il Liceo scientifico Donatelli

E’ in attesa di istruzioni più precise anche la dirigente del liceo Scientifico Donatelli, la professoressa Luciana Leonelli, che stamattina ha sottolineato l’importanza innanzitutto di mantenere la calma e poi di aspettare notizie certe prima di dare comunicazioni alle famiglie, anche rispetto alla didattica a distanza: “Seguiranno indicazioni specifiche – ha detto la dirigente -  quando sarà chiaro come declinare attività o modalità di lavoro specifiche, anche condividendo il tutto con gli altri dirigenti scolastici”.

Lezioni via Whatsapp

Intanto, non mancano i docenti che hanno preso il toro per le corna, anticipando indicazioni ufficiali nel tentativo di arrivare in maniera immediata e diretta ai bambini e ai ragazzi, scegliendo proprio whatsapp per comunicare compiti e messaggi. Sia in alcune scuole primarie, come la Benedetto Brin e dell’Istituto comprensivo Narni Scalo, che in alcuni istituti superiori, ad esempio, gli insegnanti hanno già proposto modalità didattiche alternative. C’è chi ha inviato un primo video in cui si ribadiscono quali sono i compiti per lunedì – che vanno assolutamente fatti – e anticipando che a stretto giro ci saranno anche video-lezioni ricolte ai bambini, e che ha annunciato la stessa idea per ora ai soli genitori, chiamati in classe uno alla volta per riportare a casa i libri e i quaderni che i figli avevano sotto al banco.
Stessa idea – in attesa di comunicazioni ufficiali – anche in alcuni istituti superiori, come al Casagrande-Cesi. Anche in questo caso l’opzione è di registrare dei video da condividere poi nelle chat di gruppo dove, oltre ai ragazzi, spesso ci sono anche alcuni docenti.
In questi casi è proprio il caso di dire che il fine giustifica i mezzi.

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