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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Serve una riqualificazione urbanistica del Colle Valentiniano". L'atto di indirizzo di Michele Rossi

Il capogruppo di Terni Civica in consiglio comunale riporta il focus sull'area circostante alla basilica e la necessità di intervenire con una progettualità sostenibile

Il capogruppo al consiglio comunale di Terni Civica, Michele Rossi, rilancia l'urgenza della riqualificazione del Colle Valentiniano, invocando, con un atto di indirizzo rivolto alla giunta Latini, una maggiore attenzione relativamente a tutta l'area che costeggia la basilica, affinché specifiche linee di finanziamento possano essere dirottate su questa porzione di città.

"Allo stato attuale - scrive Rossi - gli unici interventi finora avviati e solo in parte completati sono quelli che riguardano le aree ricomprese nel contratto di quartiere 2, con il recupero di alcune palazzine del quartiere San Lucio. Questo intervento aveva portato all’apertura di un centro diurno ed alla realizzazione di alcuni alloggi, ma il recupero delle palazzine residenziali è ancora lungi dall’essere completato. Sono convinto - prosegue - che sia quanto mai necessario completare la riqualificazione attingendo a canali di finanziamento nazionali ed europei, con una revisione progettuale che inserisca soluzioni innovative dal punto di vista architettonico, del risparmio e efficentamento energetico e di dotazioni di servizi e reti sociali.

Accanto al recupero del patrimonio residenziale - aggiunge Rossi - sono certamente indispensabili interventi di carattere culturale ed ambientale che interessino l’area della Basilica, prevedendo magari la creazione di spazi espositivi, per poter far conoscere la ricca storia archeologica del sito, dove ricordiamo insisteva una delle maggiore necropoli paleocristiane dell’Umbria, che ne illustri la lunga storia ed i numerosi reperti rinvenuti, un vero centro visite che affianchi servizi per i visitatori ed i pellegrini con esposizioni che si incentrino sulla lunga tradizione del giorno di San Valentino, anche nei suoi aspetti più folkloristici e popolari. Indispensabile poi progettare una migliore sistemazione degli spazi aperti, si pensi che accanto alla Basilica ad oggi c'è un desolato parcheggio in terra battuta anziché, come sarebbe facile immaginare, un giardino a roseto per la piacevole sosta dei turisti; dando una dignità alle aree verdi con sistemazioni a parco legate alle tematiche dell’amore e della affettività".

Nell'atto di indirizzo, il consigliere Rossi suggerisce di implementare specifiche aree verdi fruibili dai cittadini: "Ad esempio di potrebbero dedicare a San Valentino le ampie zone di parco comprese tra Viale Trento, Viale Trieste e Quartiere Italia, destinate ad essere un fondamentale polmone urbano nelle previsioni urbanistiche già a partire dal piano regolatore generale redatto dall’architetto Mario Ridolfi e rimaste in buona parte inattuate.

Tutta la città di Terni gioverebbe di una grande area verde caratterizzata da spazi progettati con il contributo artisti nazionali ed internazionali, con opere che omaggino la figura di San Valentino ed i valori dell’amore, interventi che renderebbero nel tempo la zona una sicura attrazione turistica ed un luogo unico di riposo e svago per la cittadinanza.
Sicuramente - osserva Rossi - i temi e le linee progettuali sono molteplici e non si vuole offrire soluzioni semplici a problematiche annose e  complesse ma invitare l’amministrazione comunale a pensare la Basilica di San Valentino come una centralità fondamentale per la nostra città, intorno alla quale costruire un modello di sviluppo basato sulla qualità urbana, sui servizi alla persona e sulla cultura, sulla qualità delle aree verdi".

Insomma, per Rossi si tratta di "Un piano strategico che sappia convogliare risorse e finanziamenti pubblici e coordinare una serie di interventi in cui coinvolgere i privati, le associazioni ed i residenti".

Un atto di indirizzo, quello del consigliere, che sollecita "l'attivazione degli uffici tecnici per la predisposizione di un progetto da aprire poi alla partecipazione ed ai contribuiti dei cittadini che consenta la candidatura a bandi ministeriali ed europei. Le città possono essere il nuovo motore di sviluppo nella fase di uscita dalla pandemia ma devono saper offrire un ambiente vivibile e con una rete di servizi efficiente, prendendo anche spunto da un interessante schema che sta prendendo piede in ambito europeo ed internazionale della città dei 15 minuti, ovvero di quartieri dove sia possibile raggiungere in questo tempo, a piedi o in bicicletta, i servizi necessari per mangiare, divertirsi e lavorare".

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