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Servizi educativi comunali: “Disponibili al confronto. Se non arriveranno passi in avanti scatterà la mobilitazione”

La conferenza stampa di Fp Cgil di Terni: “Si rischia di depotenziare il servizio pubblico mentre si mettono soldi per favorire quello privato”

Una conferenza stampa convocata da Fp Cgil Terni, per fare il punto sulla vertenza concernente i servizi educativi comunali. I rappresentanti sindacali, in compagnia di due educatrici, hanno evidenziato le criticità emerse - nelle ultime settimane - focalizzando l’attenzione sui possibili scenari di breve periodo: “Non accetteremo di assistere a un indebolimento e a una silente privatizzazione dei servizi pubblici all'infanzia, da sempre fiore all'occhiello per questa città” È stato specificato nel corso dell’iniziativa. “Siamo pronti a proseguire il confronto con l'amministrazione, ma se non ci saranno passi avanti scatterà la mobilitazione”. La conferenza è stata convocata all’indomani del tavolo di raffreddamento in Prefettura. “Gli incontri avuti con l'amministrazione non hanno finora portato ad alcun avanzamento” hanno osservato Giorgio Lucci e Desirè Marchetti della Fp Cgil di Terni. “Non c'è solo la grande ingiustizia di un taglio delle indennità contrattuali che porta a una perdita media di 130 euro mensili per le educatrici dei nidi comunali, tanto più a fronte dello sforzo straordinario messo in campo per tutelare la salute e la sicurezza dei bambini e delle loro famiglie dentro la pandemia. Si assiste, soprattutto, ad un atteggiamento complessivo che tradisce chiaramente la volontà politica di non investire, anzi di depotenziare il servizio pubblico, mentre si mettono soldi per favorire quello privato”.

Ad intervenire, come anticipato, anche una delegazione composta da due educatrici del Comune di Terni: “L'impressione che abbiamo come lavoratrici di questo servizio, da sempre in cima alle classifiche di qualità nazionali – hanno rimarcato Cinzia Colagrande e Elisabetta Dell'Università - è che non ci sia la volontà politica di continuare a far funzionare bene la macchina. Mettere in discussione la compresenza, ad esempio, è una scelta che penalizza enormemente la qualità della dell'offerta didattica e pedagogica per le bambine e i bambini. Ma la scuola dell'infanzia non può essere ridotta ad un parcheggio”.

Secondo la Fp Cgil ormai da tempo si registra da parte dell'amministrazione una “Evidente mancanza di attenzione” riguardo l'organizzazione del servizio, le dotazioni organiche, il rispetto degli istituti contrattuali, come appunto l'indennità di turnazione. “E non ci si venga a dire che si fa questa scelta per motivi di bilancio – hanno specificato Lucci e Marchetti – perché le indennità sono finanziate con un fondo ad hoc per il salario accessorio che non incide sul bilancio comunale”. La riflessione a margine: “Niente scuse: l'amministrazione dica chiaramente alle famiglie ternane se la sua scelta politica è quella di indebolire il servizio pubblico a favore di quello privato. Da parte nostra, come Cgil, saremo in campo, al fianco delle lavoratrici, per difendere i loro diritti, il loro lavoro e soprattutto la qualità del servizio offerto alle famiglie ternane. Se necessario siamo pronti alla mobilitazione”.

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