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La sfida estrema di Cesare. Tredici ore per ‘raggiungere’ l’Everest: “Preparazione e grande convinzione per centrare l’obiettivo”

Il grande risultato ottenuto da Cesare Pesciaroli cimentandosi nell’Everesting una prova davvero dura quanto entusiasmante

Ci è riuscito al primo tentativo per dare subito una prima dimensione e connotazione dell’impresa realizzata. Si chiama Everesting l’iniziativa lanciata da un gruppo di ragazzi australiani e consiste nello scalare in bicicletta un dislivello complessivo di 8848 metri, corrispondente al monte Everest. La peculiarità è sempre la stessa ossia focalizzarsi su una medesima salita, percorrendola fino a quando non si raggiunge l’obiettivo.

“Una sfida con sé stessi, estrema” afferma Cesare Pesciaroli che racconta con soddisfazione la riuscita dell’impresa datata sabato 18 luglio. “Necessario non fermarsi mai se non per rifocillarsi. In Italia più di 500 persone sono stati capaci di conquistare il traguardo con un tempo oscillante tra le 15 e 20 ore. Ci ho messo circa 13 ore e 30 minuti, un parziale sicuramente buono in un contesto di grande gioia, per essere riuscito a portare a compimento la prova”.

Il percorso e le difficoltà

“Ho scelto la strada che da Arrone porta ai 1300 metri di Colle Bertone. Complessivamente 17 km per un dislivello 1000 di metri che ho percorso per nove volte. La pendenza media è del 6% anche se il primo e ultimi tre chilometri sono in falsopiano. In alcuni tratti si raggiunge la doppia cifra, soprattutto all’altezza dell’abitato di Polino. Nessun vincolo sussiste – aggiunge Cesare riferendosi alla competizione -  poichè la salita aveva una lunghezza tale che poteva essere conciliante con il tentativo”. Tempi di ascesa: “Tra i 62 e 65 minuti più una ventina per ogni discesa”.

La prova nel dettaglio: “Ho fatto tutto da solo annunciando l’intenzione, in precedenza, al comitato. Inoltre registrato su Gps e Strava. Ho inviato il file per l’analisi e l’omologazione. Complessivamente sono 280 km percorsi per tredici ore di sella. Il dislivello è immane quanto duro lo sforzo da affrontare. Ho percorso tanti chilometri in questo periodo, ero abbastanza abituato quindi non ho avuto particolari difficoltà. Più di dieci litri d’acqua sono serviti per rifocillarmi. Inoltre mi sono alimentato con barrette, biscotti ed accusato gli ultimi 500 metri forse più per una crisi mentale che fisica. Sono partito 4,30 del mattino per poi terminare nel pomeriggio. Volevo mettermi alla prova, soprattutto in questo periodo che non ci sono gare poiché l’emergenza sanitaria ha causato la sospensione delle attività, anche per noi amatori”.

Gli amici e le nuove sfide

“Sono conosciuto nell’ambiente ternano, corriamo con gli amici la domenica in varie parti d’Italia, una cosa del genere un po' fuori dal comune. Ho festeggiato con alcuni di questi di Perugia, facendo il giro dell’Umbria. Da Magione-Gubbio-Nocera-Foligno-Spoleto-Terni-Guardea-Orvieto e ritorno a Magione per complessivi 360 km. Soddisfazioni ne ho ricevute tante in carriera essendo un amatore che partecipa spesso anche alle Gran fondo. Si tratta di prove che prevedono anche migliaia di partenti. Capita di piazzarmi a ridosso dei primi con diversi podi assoluti conquistati. Pedalo senza obiettivi per il gusto di divertirti. Ho la fortuna di avere un fisico asciutto, una buona predisposizione alle salite”.

Gli obiettivi a breve di Cesare Pesciaroli?: “Il prossimo è l’UltraCycling dal chilometraggio molto elevato. Si parte scaglionati, c’è una traccia gps da seguire con piccole pause per dormire, mangiare e espletare i propri bisogni”. Coraggio, determinazione, tanta forza di volontà per raggiungere un’altra impresa.

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