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Sicurezza e legalità sul lavoro:"Da qualche tempo a Terni controlli indeboliti"

Il segretario regionale della Filt Cgil Umbria Alessandro Rampiconi:"È inesorabile la crisi della città anche in termini di centri decisionali e organi ispettivi”

“È inesorabile la crisi di Terni, anche in termini di centri decisionali e organi ispettivi”. Il segretario regionale della Filt Cgil Umbria Alessandro Rampiconi denuncia quanto segue:”La trasformazione della Direzione territoriale del lavoro di Terni in Ispettorato nazionale Lavoro di Terni-Rieti sta facendo registrare notevoli passi indietro. Nel nostro settore, quello del trasporto merci e della logistica l’illegalità è molto diffusa – osserva Rampiconi - e il mancato rispetto delle norme contrattuali e delle leggi è all’ordine del giornoComportamenti che alimentano il lavoro nero, la discriminazione e la poca sicurezza del personale viaggiante, che sempre più spesso parte il lunedì mattina e ritorna il sabato pomeriggio”.

“In questo contesto – afferma il segretario - il sindacato ha bisogno di una sponda proprio dagli uffici territoriali del ministero del lavoro, che sono coadiuvati dalle forze dell’ordine e che hanno uffici interni. Fino a qualche tempo fa ad ogni esposto del sindacato corrispondeva un celere risconto e c’era la disponibilità di convocare le parti in modo da regolare le controversie in una sede protetta. Da qualche tempo – sottolinea il dirigente sindacale - non registriamo gli stessi comportamenti, per cui oggi si fa un esposto circostanziato, ma non arriva mai il controllo e, addirittura, quando si presentano spontaneamente i lavoratori con documenti che supportano i fatti denunciati, questi si sentono dire: 'noi non ci possiamo fare niente, fategli causa'”.

“La Filt Cgil dell’Umbria percorrerà tutte le strade possibili, sia sindacali che legali, per tutelare i lavoratori – conclude Rampiconi - Non avere più l’importante sostegno da parte degli uffici del Ministero del lavoro allenta la quotidiana battaglia che facciamo per i diritti e per la legalità, ma sicuramente non ci fermerà. Chissà se il Ministro del lavoro, che dice di voler cancellare la povertà e garantire dignità a tutti, conosce questa situazione”.

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