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Attualità Piediluco

“Sponde desolate e barche a secco, Piediluco è sempre più impresentabile agli occhi di turisti e residenti”

Intervento di Leo Venturi (Terni Oltre): “Provincia e Comune devono rimettere in discussione il disciplinare che regola l’utilizzo del lago per la produzione di energia elettrica da parte di Erg”

Sarà l’imminente vendita e il voler dimostrare la redditività degli impianti, sarà la bramosia del privato che pur di fare cassa se ne frega delle risorse del territorio ma la cosa certa è che Piediluco è sempre più ridotto ad una palude. Le foto dei turisti e degli abitanti, anziché immortalare le bellezze del lago, ritraggono le sponde sempre più distanti dall’acqua, le barche desolatamente all’asciutto e le fondamenta bianche delle strutture che si affacciano sul lago.

Piediluco sta diventando sempre più impresentabile agli occhi dei turisti e dei residenti. Non è più sostenibile una situazione di tal genere, che purtroppo si ripete ormai da tempo; lo è ancora di meno durante la primavera e l’estate e nei fine settimana, quando il lago viene scelto come meta da moltissimi visitatori. Nessuno vuol mettere in discussione il suo utilizzo al fine di produrre energia elettrica ma è inconcepibile e incompatibile con le esigenze del territorio una gestione dei livelli, da parte di Erg, esclusivamente legata a logiche di mercato. La Provincia e il Comune di Terni devono rimettere in discussione immediatamente il disciplinare che regola l’utilizzo del lago per la produzione di energia elettrica. La quota del minimo livello raggiungibile va innalzata di almeno quaranta centimetri nel periodo primavera-estate e nei fine settimana, nei giorni festivi e in presenza di manifestazioni sportive. Fra l’altro le repentine oscillazioni, circa ottanta centimetri giornalieri, e i bassi livelli del lago amplificano l’erosione delle sponde, con effetti negativi sul borgo lacustre.

Lago Piediluco a secco, denuncia Terni Oltre

La gestione di Erg sta mettendo in serio pericolo l’ambiente circostante, la salubrità dell’aria e l’attrattività turistica, con danni significativi non solo d’immagine ma anche economici per le attività che vi insistono e per l’economia dell’intero territorio. Non c’è più altro tempo da perdere, le istituzioni devono porre fine a questo scempio.

*associazione Terni Oltre

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