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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità

“Maggiore consapevolezza dei cittadini nell’utilizzo dei mezzi alternativi ed ulteriore coraggio nelle scelte per una Terni sostenibile”

L’intervento: “Disincentivare l’utilizzo delle auto, soprattutto per i piccoli spostamenti e collegare i quartieri semiperiferici della città con le piste ciclopedonali”

Una Terni sostenibile è possibile. Basterebbe semplicemente guardarsi intorno. Il dibattito è sempre attuale e coinvolge molteplici settori e riguarda, direttamente, anche le scelte adottate dalle singole amministrazioni. Occorre porsi una domanda: “Posso raggiungere la meta di destinazione evitando di prendere la macchina?”. Sarebbe già un primo quanto significativo passo in avanti.

Alla redazione di www.ternitoday.it è intervenuto Andrea il quale, ha tracciato un possibile scenario per la Terni del futuro e, sotto certi punti di vista, del presente: “La nostra città, essendo praticamente tutta pianeggiante, si presta molto all’utilizzo dei mezzi alternativi alle auto. Tuttavia, per questioni legate alla logistica, alle opportunità, alle tempistiche e alla sicurezza (ne parliamo più avanti ndr) ancora siamo piuttosto indietro, rispetto ad altre realtà”. Una doverosa precisazione: “In questi ultimi anni qualcosa di buono è stato sicuramente fatto. Ad esempio il tratto di via Lungonera  progettato per andare a collegare la ciclopedonale della Cascata delle Marmore ed il futuro sottopasso di via Aroldi, per poi proseguire verso la dorsale del Nera”.

Ed ancora: “Il segmento ciclabile di via Trento, l’intervento in via del Cassero che ha risolto un annoso problema legato alla viabilità ed il restyling di via Mirimao”. Una differenza: “Tuttavia, al momento, la vera ciclabile che incide in modo sensibile è quella che collega Cospea perché consente ai fruitori davvero di potersi spostare da un quartiere semiperiferico al centro”. Cosa aspettarsi: “L’aspetto preponderante è dotarsi di tracciati similari per collegare, ad esempio, Borgo Bovio o Borgo Rivo, al momento completamente isolato. Immaginatevi di raggiungere ora l’ampio quartiere a piedi o in bici. I rischi sarebbero notevoli per l’incolumità delle persone, passando per l’arteria principale”.

Un tema fondamentale relativo alla sicurezza: “Il nodo non è soltanto la suddivisione dei flussi ma soprattutto la condivisione, specialmente in ambito urbano. L’esempio lampante è la cosiddetta ‘Zona trenta’ dove gli spazi vengono condivisi. Il conducente dell’auto è obbligato ad andare sotto i trenta chilometri orari e vige il rispetto tra gli utenti, soprattutto laddove non c’è spazio per dividere le strade di percorrenza”.

Un centro da rivedere: “La questione provocherebbe notevole dibattito. Attraverso delle scelte coraggiose si potrebbe disincentivare l’accesso o magari limitare l’ingresso delle auto. Al momento, come è noto, è possibile arrivare fin sotto palazzo Spada, praticamente nell’immediata prossimità del cuore pulsante della città. Capisco le esigenze dei residenti, dei commercianti e di tanti altri professionisti. Al contempo – osserva Andrea – instradando i cittadini in corretti comportamenti, poi i benefici sarebbero notevoli, naturalmente garantendo sicurezza e mezzi alternativi adeguati. I bus ad idrogeno – ad esempio – potrebbero diventare un volano, se utilizzati in modo corretto”.  

Una Terni sostenibile è possibile?: “Basta volerlo. Il contributo del singolo, per riuscirvi, è fondamentale. Rinunciare agli spostamenti in auto, per le piccole distanze, è il primo passo da compiere. Poi ci sono le scelte mirate da fare ed in questo caso, l’auspicio, è doveroso avere un pizzico di coraggio in più”.    

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