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Stazione di Terni, un polo d’eccellenza strategico per tutto il centro Italia in un mare di criticità

Un centro attrattivo situato nel cuore dell’Italia: 64 treni in arrivo, quattro linee dirette, sette capoluoghi di regione raggiunti ma anche tante difficoltà

‘Terni stazione di Terni’. Benvenuti in uno dei centri nevralgici per il trasporto ferroviario di tutta Italia. Corroboriamo questa affermazione con un po' di dati alla mano davvero importanti. Complessivamente sono 64 i treni (o bus sostitutivi, ndr) passeggeri in sosta, sette di questi Intercity più due Frecce Bianche. Quattro le linee a disposizione degli utenti: Terni-Roma; Terni-Ancona, Terni-Rieti-L'Aquila e Terni-Perugia. Il picco di traffico è raggiunto la mattina quando tra le 7 e le 10 ventidue convogli attraccano alla fermata della conca. Altro dato piuttosto rilevante riguarda i capoluoghi di regione raggiunti direttamente. Ben sette ovvero Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, quest’ultimi grazie all’IC “Tacito”. Infine ci sono i poli universitari toccati: Roma, L’Aquila, Rieti, Perugia, Ancona, Firenze, Bologna, Milano per testimoniare ulteriormente la strategicità della struttura.

Una stazione che da un anno a questa parte si avvale di una passerella sopraelevata per garantire una ulteriore soluzione, in termini di parcheggio. Inoltre beneficia di cinque binari destinati al trasporto passeggeri più uno ‘tronco’. Infine può vantare un cospicuo traffico delle merci, a seguito della vicinanza della Acciai Speciali Terni. Insomma, ci sarebbero tutti i presupposti per insignire Terni come centro dinamico e portante nella rete ferroviaria.

stazione di terni (2)

Le criticità emerse

Notevoli però sono le criticità collaterali emerse. In primo luogo, da punto di vista strutturale. Al momento infatti la 'Centrale Umbra' Terni-Perugia è stata sospesa con bus sostitutivi a disposizione. Sebbene rientri in un ampio raggio di lavori di manutenzione alla tratta, ciò che emerge è lo stato di abbandono legato alla metropolitana di superficie Terni-Cesi. Doveva essere, o almeno questo il progetto originario, una soluzione alternativa importante nell’abbattere il traffico su gomma e spostarlo su rotaia, a favore soprattutto dell’imponente quartiere di Borgo Rivo. Altro aspetto negativo riguarda i cosiddetti treni ad alta velocità. Non ci sono passi avanti nell’ipotizzare una partenza od un transito di un Frecciarossa. Le potenzialità, almeno da Terni ad Orte, ci sarebbero tutte. Doppio binario, superamento del tracciato misto da Narni a San Liberato grazie alla lunga galleria costruita da diversi anni, e possibilità di poter sprigionare tutto il proprio potenziale all’interno del percorso. Ciò che non è possibile ipotizzare nella Perugia-Terontola dove invece il binario unico ed il tragitto articolato sono elementi limitanti. Altro aspetto di rilevanza riguarda i pendolari e le problematiche relativa ad orari, ritardi, spesso provocati dalle cosiddette ‘precedenze’ ed arrivo al binario ‘est’ di Roma Termini con ulteriori centinaia di metri da percorrere prima di arrivare in stazione. Infine l'area di Maratta che doveva essere adibita ad uno scalo ulteriore delle merci, dopo aver costruito anche una piccola fermata di sosta. Al momento 'work in progress'.

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