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Trasporto scolastico, il pasticcio degli abbonamenti: stop rateizzazioni, altra tegola sulle famiglie di Terni

Busitalia: costi aumentati e troppe insolvenze, quest’anno niente pagamento dilazionato. La Regione insiste: deve prevalere un’etica pubblica che tenga in debito conto le esigenze degli utenti

L’abbonamento scolastico ai servizi di trasporto pubblico urbano su Terni ha un costo pari a 238 euro, ridotto però di 100 euro per i residenti nella città dell’acciaio. Sconto che vale anche per la tessera annuale scolastica per il servizio extraurbano di linea Terni-Narni, considerando che la sottoscrizione di un abbonamento annuale scolastico per i servizi extraurbani parte da 238 euro (fascia fino a 7 chilometri di percorrenza) e arriva fino a 687 euro (fascia da 100 a 110 chilometri).

Insomma, una voce importante del bilancio di una famiglia, soprattutto se inserita in questo momento storico e in questo particolare periodo dell’anno in cui il “corredo” scolastico - libri, quaderni, accessori e per alcuni gli abbonamenti ai bus - si mangia un bel po’ di soldi.

Fino allo scorso anno, alle famiglie veniva offerta la possibilità di rateizzare il pagamento degli abbonamenti. Da quest’anno, non è più così.

Il perché lo spiega il direttore di Busitalia, Alessio Cinfrignini, in una lettera inviata alla Regione Umbria e ai partner aziendali che gestiscono il servizio sul territorio regionale. “La rateizzazione degli abbonamenti annuali scolastici è sempre stata configurata come una agevolazione sul pagamento degli abbonamenti annuali, che Busitalia ha volontariamente concesso per periodi limitati e nel rispetto di specifiche modalità di attuazione, debitamente comunicate alla clientela. Trattandosi di una iniziativa promossa volontariamente da Busitalia, la stessa ha - peraltro - assunto nel tempo anche i relativi oneri oltreché il rischio di eventuali insolvenze. A tal proposito, facciamo presente che la percentuale degli abbonamenti rateizzati e non saldati, negli anni passati, ha raggiunto percentuali anche del 28%”.

“L’elevata percentuale delle insolvenze e le recenti introduzioni del bonus trasporti che determinerà inevitabilmente il differimento degli incassi da abbonamento – spiega ancora Cinfrignini - si inseriscono in un contesto che già risente della crisi economica in essere e che ha determinato un notevole incremento dei costi dei carburanti e delle materie prime, con conseguente impatto negativo sulla sostenibilità economica dei contratti di servizio. Osservato ciò, dobbiamo purtroppo fare presente che sono venute meno le condizioni per concedere la rateizzazione. AL tempo stesso, nel caso venissero meno i fattori che - nostro malgrado - ci hanno impedito di replicare questa agevolazione, saremo lieti di proporla nuovamente”.

“Busitalia giustifica la decisione di non rateizzare il pagamento degli abbonamenti con l’acuirsi di vari problemi quali l’aumento del costo dei carburanti ma soprattutto della insolvenza di chi negli anni passati ha chiesto e ritirato l’abbonamento non pagando poi le rate successive, per cui si è giunti anche al 28 per cento di mancati incassi, ribadendo che si trattava di una misura del tutto volontaria che rientra nella piena disponibilità aziendale. Ho scritto e mi sono speso personalmente – sottolinea Enrico Melasecche, assessore regionale ai trasporti - per convincere i vertici di Busitalia che però sono rimasti ad oggi irremovibili giustificando appunto la decisione con precise esigenze di bilancio. Dispiace veramente perchè, pur avendo anni or sono le precedenti amministrazioni regionali privatizzato completamente la gestione del Trasporto Pubblico Locale, affidandolo con atto d’obbligo e senza gara alle attuali tre società che gestiscono gli attuali tre bacini dell’Umbria, questa Giunta regionale ritiene corretto  che, anche per il futuro quando si attiverà la gara in corso di predisposizione, al di là degli aspetti puramente economici, debba prevalere, nei limiti del possibile,  un’etica pubblica che tenga in debito conto le esigenze degli utenti, soprattutto di quelle famiglie meno abbienti che hanno reali difficoltà nel provvedere ad esigenze primarie”.

“La Regione comunque non demorde – conclude Melasecche - e nei prossimi giorni ha concordato incontri con i vertici nazionali di alcune partecipate del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane per chiarire sia questo che altri aspetti presenti e futuri di programmazione strategica del servizio ferroviario e degli autobus”.

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