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Martedì, 23 Aprile 2024
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Storica attività ternana rinasce: “Un locale diventato icona per il territorio. Ho realizzato il sogno di proseguire la tradizione di famiglia”

Il racconto di Alessio Leonori: “Abbiamo atteso la conclusione del periodo di emergenza sanitaria cercando di riaprire il prima possibile”. Dal 4 agosto è scattata l’ufficiale ripartenza

La storia di ogni singola città si misura e caratterizza anche con piccoli o grandi luoghi del cuore. Nell’ampia zona di Borgo Rivo ‘vive’ ormai dal 1903 un’attività che ha accolto migliaia e migliaia di clienti, generazioni di ternani e non che si sono recati da Scardone. Dallo scorso 4 agosto, grazie ad Alessio Leonori, il locale è rinato, dopo un periodo di chiusura, anche dettata dall’emergenza sanitaria.

Alla nostra redazione di www.ternitoday.it il giovane imprenditore ne racconta i passaggi principali, propedeutici alla ripresa dell’attività: “La passione c’è sempre stata come il sogno di proseguire la strada intrapresa in precedenza. Nella vecchia gestione di mio fratello ero sempre presente anche io. Lui ha deciso di chiudere ed iniziare una nuova esperienza professionale. Abbiamo atteso la conclusione del periodo pandemico per poi cercare di riaprire il prima possibile”.

Una tradizione ereditata: “Vengo da una famiglia dalla cultura della cucina molto forte. I precursori sono stati i genitori di Augusta ed Osvaldo, ovvero i fratelli di mio nonno. Grazie a loro che è nato Scardone. Il posto poi si è affermato, diventando una icona per il territorio. Le gestioni sono sempre state caratterizzate dalla nostra famiglia. Sono cresciuto anche io con il mito di Scardone. L’attività è cresciuta così come l’affetto delle persone il quale ce lo siamo ritrovati, fino ai giorni nostri”. 

Il mito e l’evoluzione: “E’ sempre stato un locale per tutte le generazioni e le tasche. Non si conosce l’origine del nome che però ce lo siamo portati avanti con orgoglio. Il rapporto che si è crea è fuori dal comune. Quando abbiamo fatto i lavori di ristrutturazione e rilevato la proprietà dalla nostra famiglia, abbiamo trovato scatoloni di cartoline mandate da persone in vacanza. Una delle testimonianze più belle che si potessero scoprire”.

Piccolo e simpatico aneddoto: “Nel 2016 quando abbiamo aperto con mio fratello c’erano centinaia e centinaia di persone. Siamo stati letteralmente travolti dall’affetto e non è stato affatto facile accontentare tutti. Nei giorni scorsi, al momento del debutto ufficiale, c’era tanta gente anche se ho cercato di fare un qualcosa di più intimo, proprio per consentire di soddisfare appieno le esigenze dei presenti”.

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Una passione coltivata nel tempo: “Una rinascita per questo locale. Cercheremo, insieme agli ragazzi che lavorano con me, di fare sempre meglio e proporre piatti della cucina tipica come gnocchi al castrato, ciriole tradizionali, fegatelli, coratella, pagliata. Stiamo cercando di dare un tocco migliore al servizio, soprattutto nel momento di impiattare. Ho uno staff che collabora con me tra cui un cuoco ed una cameriera. A me piace cucinare, stare a contatto con gli alimenti. Tuttavia è importante anche dedicare del tempo al cliente. Da quando abbiamo riaperto ho notato parecchia affezione. Vedere i piatti vuoti, una volta tornati in cucina, fa sicuramente piacere. Siamo giovani ed ambiamo a crescere e migliorare”.

Cosa ti lega a Scardone: “L’emozione che vedo nelle persone quando parlano del posto, cosa è stato per loro. Mi sono voluto buttare in questa nuova avventura e voglio sfruttare appieno l'opportunità”. In bocca al lupo Alessio!.

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