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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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STORIE DI DONNE | Marina Pasqualoni, la pilota automobilistica con una "febbre" per i motori travolgente

La ragazza orvietana si cimenta nelle gare automobilistiche, sia le cronoscalate come la celebre Castellana, corsa di casa, sia nel Trofeo Italia Classico all'Autodromo dell'Umbria. Ecco come è nato l'amore per i motori

Quella per i motori è una passione non comune tra le donne. O per lo meno, non forte come quella di Marina Pasqualoni, orvietana, che da alcuni anni a questa parte - e precisamente dal 2018 - ha deciso di passare dalla semplice passione come spettatrice alla vera e propria pratica del motorsport. Infatti da diverse stagioni agonistiche Marina compete al volante di auto da corsa sulla pista umbra di Magione,  Perugia, dove quest’anno è stata impegnata nel Trofeo Italia Classico, nonché in alcune cronoscalate, tra cui, naturalmente, quella di casa, la Castellana. Proprio questa corsa in salita ha nutrito in lei, negli anni, l'amore per i motori.

La domanda è d’obbligo: Marina, da dove nasce la sua passione per i motori?

“A differenza di tutte le mie colleghe pilota, che vengono da famiglie in cui qualcuno già gareggia, io non avevo nessuno dei miei nell’ambiente, quindi la passione è arrivata da sé. Va detto però che il mio ragazzo ha un team automobilistico, e quando si assentava per lunghe giornate per stare dietro al suo lavoro io non ero contenta. Un giorno mi disse che se lo avessi accompagnato, mi avrebbe fatto provare quell’auto da corsa che doveva andare a ritirare. E così è avvenuta la mia esperienza al volante di un'auto da corsa. All’inizio ho fatto qualche turno di prove all’Autodromo dell’Umbria con la Citroen C1 Cup (con cui ho corso poi anche quest’anno); poi non riuscivo a smettere più! Così ho preso a gareggiare. Ora è veramente una cosa a cui non riesco a rinunciare…Di recente ho acquistato una Citroen Saxo Vts: con questa affronterò tutta la stagione 2023 nel Trofeo Italia Classico a Magione”.

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Cosa prova quando è al volante in pista?

“E’ difficile da spiegare, è un’adrenalina, un brivido difficile da provare se non fai questo tipo di sport. Nessun altro sport ti può dare queste sensazioni, secondo me crea dipendenza!”

Marina, normalmente pensando ai motori, si immagina un ambiente maschilista. E’ veramente così? 

“Direi di no, non è un mondo troppo maschilista: mi è successo solo una volta che un concorrente è sceso dalla sua auto e preso dall’enfasi del momento mi ha insultato… In realtà quando si cala giù il caso, non si guarda in faccia nessuno. Del resto, io non voglio né un occhio di riguardo perché sono donna, né voglio essere trattata da inferiore da nessuno.

Innegabilmente, quello dei motori è un ambiente a prevalenza maschile, ma nella nostra scuderia, la Pascucci Racing, siamo ben tre donne a gareggiare, con Margherita Vezzosi ed Elisa Francese. E io, ovviamente, tifo per le ragazze!”.

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