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Sabato, 20 Aprile 2024
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Sulla cresta dell'onda da Piediluco al resto del mondo, ecco le tavole da surf made in Terni

Riccardo Fumini realizza prodotti artigianali dal 1999, ha inventato la tavola divisibile e crea limited edition per una delle più importanti aziende italiane del settore

Se si dovesse pensare a una classifica degli sport più praticati a Terni, il surf probabilmente non sarebbe uno dei primi a venire in mente, al pari dell'hockey sul ghiaccio, del curling o del polo. 
Insomma, “il mare di Terni” o la suggestione della famosa scritta “Benvenuti in California” di certo non bastano per immaginare un rossoverde “esercito del surf”.
Tuttavia, nonostante i surfisti ternani siano rappresentati – forse – da un gruppo di una ventina di appassionati, è proprio il caso di dire che Terni si trova sulla cresta dell'onda. Perché forse non sono in molti a sapere che proprio tra Terni e Stroncone si trova un artigiano che realizza prodotti unici.

Parliamo di tavole da surf, nello specifico da Kite surf e da Hydrofoil, che da Terni raggiungono il resto del mondo, protagoniste di edizioni limitate, nate a partire dalla fine degli anni '90 quasi per gioco, o meglio, per la necessità dei “pionieri” delle varie discipline legate al surf di avere degli strumenti idonei alla loro attività. E tra questi pionieri, c'era Riccardo Fumini e la sua Newind, divenuto famoso nel suo settore soprattutto per aver creato le tavole “divisibili” e quindi facili da trasportare in viaggio.

Gli inizi sulle (poche) onde di Piediluco

Riccardo ha circa vent'anni quando si avvicina al surf insieme ad un gruppo di amici. Invece di giocare a calcio o tennis, la loro meta è Piediluco: “Eravamo una decina – ricorda mentre è impegnato a lavorare a una tavola nel suo laboratorio – e prima del mare, andavamo sul nostro lago. Certo, ci mettevamo 5 minuti per passare da una parte all'altra, ma stavamo bene e ci divertivamo”. Dopo le prime esperienze al mare, la situazione è cambiata, e Riccardo è diventato un atleta a tutti gli effetti, vincendo negli anni diverse competizioni (da ricordare la conquista del terzo posto assoluto ai Campionati Italiani master del 2010).

Lo scatto decisivo, però, c'è stato nel 1999: “In quell'anno si è iniziato a parlare di Kite surf, ossia il surf trainato da un aquilone, e ho iniziato a cimentarmi in questa disciplina del tutto nuova”. Ed è stata proprio la novità ad aprire la strada verso il futuro: “Si trattava di un'attività sportiva inedita, la praticavamo in pochissimi, quindi non c'erano neanche le strumentazioni adatte. Inizialmente cercavamo di adattare le tavole normali, poi pian piano ho capito che dovevo muovermi diversamente”. 

fumini surf-3

Da qui, la prima tavola: “Ho deciso di provare a realizzare una tavola specifica. All'inizio l'ho fatta per me, poi per un amico, poi per un altro – continua Riccardo –, tanto che nel 2000 ho deciso di aprire la partita iva e creare la Newind”. Accanto all'attività di artigiano del surf, intanto, per Riccardo c'era anche quello che era il suo lavoro principale: “Lavoravo in Acciaieria, al forno 5. Un lavoro sicuro, certo, ma che mi lasciava davvero poco spazio per esprimermi. Quindi, dopo tante riflessioni, nel 2008 ho deciso di licenziarmi. Sapevo che non potevo sbagliare...era un po' un salto nel buio, però non potevo rinunciare a provare. Soprattutto, non volevo rischiare di ritrovarmi, un giorno, a dire 'chissà se...'. D'altra parte, si vive una volta sola. E fortunatamente, è andata bene”.

La creazione della tavola divisbile e le limited edition

Oggi, a 54 anni, Riccardo Fumini porta avanti la sua attività tra qualche difficoltà, inevitabilmente legata alla burocrazia, e tante soddisfazioni. Il suo nome è legato innanzitutto alla creazione delle tavole da kite surf divisibili, ossia separabili a metà e quindi facilmente trasportabili in valigia in occasione dei viaggi. Ma non solo: Riccardo collabora per la creazione di alcuni tipi di tavole con la Moses, azienda Italiana leader a livello mondiale nel settore Kite Hydrofoil, per la quale si occupa della realizzazione dei prototipi da gara: li crea, li prova in acqua, li aggiusta e li invia all'azienda. “Proprio adesso – dice – sto lavorando al prototipo per la tavola da Hydrofoil del 2020. La struttura è costituita da un cuore di foam rivestito in carbonio. Ogni anno ci sono delle migliorie, ed ogni anno si crea un prodotto con particolari caratteristiche”. Una volta pronto, il prototipo approvato dalla Moses viene prodotto in larga scala ma viene sempre realizzata una limited edition numerata con la firma di Fumini e della sua Newind.

Fumini 3-3

“Sapere che nel mondo, dalla Francia alla Russia, dall'America all'Oriente – conclude Riccardo – ci sono surfisti che usano le mie tavole mi da grande soddisfazione. Ed è bello ricevere mail di apprezzamento da tante persone...certo, quando mi scrivono in inglese è un po' un problema, ma fortunatamente mio figlio mi aiuta moltissimo in questo, io mi concentro sulle tavole”.

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