Coronavirus, Taccalozzi (Montefranco): “Sentire la voce della donna ricoverata in ospedale un’emozione unica”
Il sindaco Rachele Taccalozzi: “Dopo la prima fase di comprensibile confusione ora sono moderatamente ottimista. La nostra comunità sta rispondendo bene”. Tre i casi complessivi riscontrati con due guarigioni acclarate
Un terrazzo suggestivo per affacciarsi nella splendida Valnerina. Il comune di Montefranco sta per avviarsi alla Fase Due con un pizzico di ottimismo in più. Sono infatti guariti i due ragazzi risultati positivi al tampone e anche grazie alla collaborazione proficua della comunità ligia nel conformarsi alle direttive impartite, l’auspicio è quello di poter tornare presto a quota zero. “La situazione è ottimale, ne stiamo uscendo – esordisce Rachele Taccalozzi impegnata nell’informare quotidianamente la cittadinanza sull’evolversi dell’emergenza sanitaria - Abbiamo avuto tre casi nella stessa famiglia e quindi un solo un punto di contagio. Una signora è ricoverata in ospedale ma fortunatamente uscita dalla terapia intensiva. Sentirla al telefono nei giorni scorsi è stata una grande emozione, un momento davvero toccante. Era in pericolo di vita, intubata, ma ora progressivamente stanno migliorando le condizioni di salute”.
Comunicazione, solidarietà e buoni spesa
“Ho utilizzato i social perché in poco tempo si riesce a raggiungere tutti in poco tempo. Il paese è piccolo e dunque è uno strumento che funziona. Inoltre, soprattutto per le persone anziane, abbiamo utilizzato il telefono per assicurare un contatto continuo. Forniamo anche un supporto psicologico, questa emergenza ci ha aperto un po' gli occhi. La gente ha un gran bisogno di dialogare, parlare e forse è un aspetto un po' sottovalutato. Naturalmente anche il sito istituzionale può essere consultato con tutte le informazioni dettagliate. Infine, quando le maglie erano più larghe, siamo passati per le attività consegnando anche le mascherine prima di adeguarci alle restrizioni”.
Il momento più delicato?: “L’annuncio del primo caso, un frangente quasi traumatico. Naturalmente la speranza era restarne fuori dal contagio. E’ stata brutta anche l’attesa, la preparazione, l’avvicinarsi al momento critico, le fasi iniziali, l’applicazione delle normative, l’interpretazione, la confusione giustificata e generata dall’emergenza. Una volta capiti i meccanismi tutto sommato non abbiamo avuto problemi. Inoltre siamo stati fortunati un po' tutti nel nostro territorio se osserviamo cosa è accaduto in altre zone dell’Italia".
"Ciò che mi ha reso orgogliosa sono state le tantissime manifestazioni di solidarietà ed aiuto. Abbiamo istituto un capitolo di bilancio apposito per raccogliere le donazioni. Un supermercato, ad esempio, ci ha dato la disponibilità di beni di prima necessità. Ha inoltre donato latte in polvere per una famiglia in difficoltà con un bimbo di cinque mesi. Mi ha colpito tutto ciò. Generosità della gente comune che ha destinato generi alimentari a sostegno di chi è più colpito da questa emergenza”
Le difficoltà dei buoni spesa
Il sindaco non si nasconde, anzi con franchezza afferma: “Abbiamo avuto delle difficoltà nella distribuzione dei buoni spesa. Paradossalmente il provvedimento era molto snello e cotanta discrezionalità ci ha spaesato. Abbiamo messo dei paletti molto stringenti, forse troppo anche se alla fine i buoni sono stati dispensati. Predominanza nei confronti di chi ha visto mutare la propria situazione economica e chi è seguito dai servizi sociali. Tuttavia non sono completamente soddisfatta. In un certo senso ci siamo messi da soli le pastoie. Forse siamo così abituati alla burocrazia che un provvedimento del genere ha provocato l’effetto contrario”.
Verso la ripartenza: “Il chiarimento del ministro Bellanova ha risolto un gran problema senza creare un pregiudizio. E’ stata una grande liberazione, una svolta per la coltivazione e per chi della nostra comunità ne era direttamente interessato. Non si creeranno grossi problemi in ottica assembramento, il nostro stile di vita non li prevede. Dopo un po' incertezza sono abbastanza ottimista anche per il futuro”.
Sui dispositivi di prevenzione individuale: “Ce li fornisce la Protezione Civile regionale e consegna ogni venerdì. Le mascherine le abbiamo distribuite man mano non a tappeto, sono stata sempre contraria. Il motivo? Alcuni sono riusciti a reperirle in autonomia, inoltre non è facile riuscire ad averne un numero a sufficienza. E’ il caso delle chirurgiche e delle ffp2 che devono andare a chi ne fa richiesta e detiene esigenze specifiche, ad esempio gli anziani”. Come sarà Montefranco questa estate?: “Purtroppo presumo senza sagre e feste. Arrivano ogni anno in sequenza su tutte quella del nostro patrono”. Stavolta occorrerà fare un ulteriore sacrificio dopo quello di restare a casa e limitare al massimo la diffusione del contagio.