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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Virus e crisi, il grido delle imprese: sopravvivenza a rischio, agire subito sui tributi locali. Le proposte

Faccia a faccia tra Comune di Terni, Confartigianto e Confcommercio: sul tavolo rifiuti, suolo pubblico e regole per gli spazi all’aperto in vista della ripartenza del 26 aprile

Faccia a faccia oggi, 20 aprile, fra Conartigianato, Confcommercio e il sindaco di Terni, Leonardo Latini. Sul tavolo della discussione la ricerca di “soluzioni condivise in materia di tassazione locale che possano garantire le sopravvivenza delle imprese messa a rischio dalle restrizioni e accompagnarle utilmente nella prossima fase in cui si profilano delle progressive riaperture”.

Niente tasse, ecco per chi

Per i settori più colpiti dalle chiusure – dice Confcommercio - è necessario l’esonero dal pagamento di qualsiasi tassa locale e dal canone unico, secondo quanto previsto già dai provvedimenti nazionali ma andando anche oltre gli stessi.

Negozi chiusi e Taric a prezzo pieno

Fra tutte le gabelle che pesano sulla già martoriata situazione economica delle attività commerciali, è la “mazzata” della Taric, la tariffa sui rifiuti, che negli ultimi giorni sta tenendo banco in tutta la provincia. Infatti, anche agli esercizi che a seguito delle restrizioni governative sono stati chiusi o a mezzo servizio, sono arrivati gli avvisi di pagamento a prezzo pieno 

“Confartigianato Terni - si legge in una nota dell’ente confederativo - torna a ribadire la richiesta dell’insieme delle soluzioni che riducano l’impatto della tariffa rifiuti (Taric) in considerazione dei ridotti volumi generati dalle imprese a seguito delle chiusure imposte dai provvedimenti di contrasto della pandemia e anche l’eccessivo sbilanciamento della tariffa locale a scapito delle imprese stesse. Molte sono le criticità per quanto riguarda l’avvio della tariffa puntuale che devono essere ancora affrontate e risolte.

Sul punto, Confcommercio chiede che “per le altre attività economiche” che hanno lavorato in questo periodo di emergenza e che hanno “diritto ai ristori nazionali”, venga concessa “una dilazione di pagamento del canone unico e della Tari, da versare comunque entro il 31 dicembre 2021”.

Suolo pubblico

Ma anche per quanto riguarda l’occupazione suolo pubblico (Canone unico patrimoniale), la Confartigianato osserva che “sarebbe stato opportuno, prima di inviare gli avvisi, prevenire le complessità che si generano per quelle imprese che beneficiano dell’esonero 2021, al momento solo semestrale, disposto dal Governo e per l’incidenza della tariffa relativa”.

“Inoltre - prosegue la nota - in considerazione delle riaperture graduali che favoriscono le imprese che svolgono i servizi di ristorazione nelle aree esterne, riteniamo importante e urgente facilitare ulteriormente le occupazioni di suolo pubblico da parte di tutte le imprese della ristorazione con le connesse implicazioni in termini di viabilità. In questo senso, proprio per agevolare anche le imprese che non hanno attualmente spazi all’aperto autorizzati, o li hanno in misura insufficiente, sarebbero auspicabili soluzioni idonee che comprendano ad esempio l’estensione per il fine settimana, anche su base oraria, delle aree pedonali.

A proposito di riaperture, “a livello locale – rileva Confcommercio - serve una attenta e puntuale verifica delle regole previste a partire dal prossimo 26 aprile, cercando di penalizzare il minor numero possibile di attività”.

Infine, Confartigianato punta il dito contro l’incremento delle tariffe cimiteriali “che il comune si appresta a deliberare, che appare del tutto esagerato e in grado di colpire gravemente imprese e privati”.

Mentre Confcommercio sottolinea l’importanza di “attivare anche una azione di forte sensibilizzazione nei confronti degli altri livelli istituzionali affinché si adoperino per trovare soluzioni concrete al crescente disagio economico e psicologico delle imprese del territorio, con interventi volti ad eliminare eventuali ulteriori limitazioni (ordinanza regionale vigente) e sul piano delle vaccinazioni”.

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