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Teatro Sociale, il ministro Franceschini: esempio raffinato di architettura e centro di eventi di rilievo

La relazione che ha spinto il ministero della cultura ad esercitare il diritto di prelazione sul gioiello settecentesco di Amelia. Le reazioni

“Il ministero della cultura ha esercitato il diritto di prelazione sul Teatro Sociale di Amelia, acquisendo un immobile storico costruito nel 1783 su commissione della locale Società Filodrammatica. Un passo importante per garantire la continuità di uno spazio culturale molto sentito dalla comunità”.

Così il ministro della cultura, Dario Franceschini, commenta la notifica del provvedimento con cui la direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio, sulla base della dichiarazione di interesse culturale da parte della Soprintendenza dell’Umbria, ha esercitato la prelazione sul bene.

“Il teatro – come si legge nella relazione del ministero - non solo rappresenta un esempio raffinato della cultura tardo settecentesca in Umbria nonché uno degli ultimi teatri storici presenti nel territorio Amerino-Narnese, di cui Amelia è il capoluogo, ma è ancor oggi luogo di scambi culturali che vedono la città al centro di eventi di musica classica e moderna, di danza e di prosa, di lirica e di jazz, tutti interpretati da ospiti di eccellenza. Profondamente legato alla tradizione artistica locale, ha accolto compositori ed interpreti di eccellenza nel campo della lirica, del concertismo, della prosa e delle più varie forme intellettuali, costituendo sempre la sede naturale ed il fulcro delle molteplici attività culturali della città”.

Il valore culturale del teatro è dovuto anche alla sua “elegante struttura settecentesca” – come si legge ancora nella relazione – e per questo motivo è stato più volte scelto come location cinematografica. “Non si possono non citare infatti pellicole – viene sottolineato nella relazione – che, a partire dall’immediato dopoguerra, hanno fissato le immagini del Teatro Sociale di Amelia in celeberrimi film come Pinocchio di Luigi Comencini o Il Marchese del Grillo di Mario Monicelli e, in epoche più recenti, L’ultimo Pulcinella di Maurizio Scaparro e In arte Nino di Luca Manfredi”.

Le reazioni

“Ringrazio il ministro Franceschini che raccogliendo il nostro appello ha esercitato il diritto di prelazione sulla vendita all’asta del Teatro Sociale – commenta il sindaco di Amelia, Laura Pernazza - Attendiamo fiduciosi gli sviluppi della vicenda che necessita ancora di ulteriori passaggi”.

Soddisfazione per il provvedimento del ministero viene espressa anche dal consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) che esprime “un sincero grazie al ministro Franceschini e grande soddisfazione per l’operato del ministero dei beni culturali, a cui mi ero rivolto lo scorso 25 gennaio. Si tratta – ricorda Fora - di uno dei rari esempi di teatro settecentesco, precedente alla Fenice di Venezia, quindi un bene storico di grande interesse ed altissimo pregio. Ora sarà importante che il ministero, di concerto con le istituzioni locali e la comunità di Amelia, metta in campo tutto ciò che è possibile per far sì che possa continuare a essere uno dei poli culturali e artistici della nostra regione”.

“A nome del Pd di Amelia – dice Piero Bernardini, segretario dell’unione comunale dem - esprimo il plauso ed i ringraziamenti più sentiti al ministro Franceschini. È anche grazie all’impegno fattivo del Pd, come di tutte le energie migliori della città, che si è potuto raggiungere un tale risultato. Probabilmente, è stata persa definitivamente l’occasione di assimilare il Teatro Sociale al patrimonio del Comune di Amelia. Tuttavia, rimarrà un bene pubblico. Questo è della massima importanza. Nel corso della vicenda, a ragion veduta, siamo stati magari polemici, ma sempre costruttivi e propositivi. Spinti dall’unica stella polare che ci informa e ci informerà sempre: l’amore sviscerato per la nostra Amelia. Come ho avuto modo di rimarcare precedentemente, adesso gioiamo con tutti e con tutta la città. Le sterili ed inutili polemiche, qualora si fossero verificate, non hanno più senso. Vanno messe da parte. Penso, spero e mi auguro che la vicenda sia del tutto chiusa: è, ormai, il tempo di costruire intorno al Teatro Sociale un grande progetto culturale per Amelia. L’amministrazione comunale, il ministero de beni culturali, il ricco mondo associativo di Amelia avranno il compito di elaborarlo, insieme alla stessa Società Teatrale, che lo ha gestito fin dal 1783. È il tempo dell’inventiva e di una visione alta per Amelia”.

“Il teatro di Amelia è pubblico”, dice la professoressa Mara Quadraccia, presidente dell’associazione Amici del Teatro, parlando di “una grande vittoria per l’Umbria e per la nostra città, per tutte le cittadine e i cittadini, che hanno a cuore un bene così bello e unico, di grande forza identitaria, come il teatro. Ringraziamo il ministro Dario Franceschini, la viceministra umbra Marina Sereni, che sono stati sensibili alla voce degli amerini, come a quella della nostra associazione. Oggi deve essere un giorno di gioia e di gratitudine verso tutti coloro che hanno aiutato a raggiungere questo grande e difficile obiettivo, superando gli interessi privati, per il bene di tutta la collettività e delle generazioni future”.

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