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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Teatro Verdi: “Due milioni e 300 mila euro per il completamento del primo stralcio funzionale. Entro il 2024 ridotto fruibile alla città”

Entro il 2024 il teatro ridotto dovrà essere realizzato per rispettare le tempistiche ed utilizzare i fondi vincolati del Ministero dei beni culturali consentendo il pieno utilizzo alla cittadinanza

Un vero e proprio punto della situazione per illustrare step, aggiornamenti e novità sul grande tema del teatro Verdi. Nel corso della giornata di mercoledì 9 giugno si è tenuta la conferenza stampa, da remoto, alla presenza del sindaco Leonardo Latini, dell’assessore Benedetta Salvati, di Marcello Galiotto, del presidente della Fondazione Carit Luigi Carlini e di Mauro Cinti e Piero Giorgini.

Gli interventi

Il sindaco Latini, inaugurando i lavori, ha dichiarato: “Si tratta di una tematica di livello culturale, architettonico ma che riguarda anche il rilancio della città. Ci sono novità significative. Lo studio che ha vinto il concorso ha completato il progetto architettonico all’esame della soprintendenza e provvederà a consegnare il progetto definitivo. Ulteriori novità significative riguardano lo stralcio funzionale per poi passare alla realizzazione completa del teatro. In un primo tempo si era ipotizzato di realizzare un teatro ridotto. Grazie al contributo della Fondazione Carit, abbiamo la possibilità di realizzare uno stralcio funzionale diverso.” Ulteriori dettagli sono stati forniti da Luigi Carlini: “Sono undici anni che viaggia questo tema. L’emozione è forte poiché ritengo sia l’opera più importante che la Fondazione debba e voglia sostenere. Un impegno rilevante per l'integrazione del primo stralcio funzionale pari a 2 milioni e 300 mila euro, predisponendo anche future risorse mediante il fondo grandi opere. Il teatro rappresenta un’opera per la rinascita culturale, turistica ed artistica della città”.

Ad intervenire è l'architetto Marcello Galiotto il quale ha fornito tutti gli ultimi particolari prospettati: “Abbiamo consegnato un grande book alla Soprintendenza, al cui interno sono presenti ricerca e provocazione concernenti la città. Dalla lettura del capoluogo siamo passati ad una plano-altimetrica degli edifici. Siamo ripartiti per capire la morfologia di Terni e confermare l’altezza del tamburo della parte scenica. Riprendendo i progetti precedenti di Poletti e Leoni abbiamo lavorato sul nostro”. Tre le fasi costruttive racchiuse in due stralci: “Demolizione e smontaggio, mantenimento delle mura laterali e proneo, costruzione. Per il primo stralcio siamo al grado esecutivo. Ci siamo prefissati l’obiettivo di non creare un vuoto. Attraverso piccoli interventi sarà possibile restituire una piazza – largo sant’Agape – ed utilizzare il teatro ridotto con proprio ingresso e biglietteria, una struttura semplice e provvisoria. Sarà presente una piazza-giardino. Tutti i lavori - la grande cattedrale - potranno essere visibili mediante il collocamento di un vetro”. Sul secondo stralcio, al grado definitivo con possibil ritocchi: “L’innesto riguarda la piattaforma elevatrice, rispetto a quanto prospettato in fase concorsuale. Inoltre lavori sulla macchina scenica, distribuzione dei grandi pianoforti, a livello acustico e sviluppo sismico. Abbiamo migliorato il sistema accesi, una ulteriore comodità per arrivare sul palco e giungere ad una chiarezza compositiva. Il tema è quello di una rifunzionalizzazione rispetto alla fase di concorso”.

Gli step sono indicati da Piero Giorgini: “Entro il 2021 dovremmo aver effettuato la gara per il primo stralcio ed iniziare i lavori nei primi mesi del 2022. Il Rup validerà il progetto che verrà portato in giunta. Un pensiero a Giorgio Armillei che credeva fortemente al progetto Verdi”. Infine Benedetta Salvati: “La strada era molto in salita. Arrivare alla metà di giugno con un progetto definitivo per tutto il teatro ed esecutivo dello stralcio funzionale è sicuramente molto importante. Entro la fine del mese avremo la documentazione finale per le fasi successive. Porteremo a conclusione il tutto entro la fine del 2024. Non ci limitiamo allo stralcio funzionale, l’idea è aprire tutto il teatro e lo stiamo facendo con il massimo impegno”. Per il completamento però serviranno ulteriori fondi da reperire.

“La Fondazione Cassa di risparmio di Terni e Narni ha deliberato un finanziamento di 2,3 milioni di euro per il primo stralcio funzionale per la realizzazione del Teatro Giuseppe Verdi di Terni. La deliberazione è stata presa nell’ambito del Fondo grandi iniziative previsto nel Dpi 2021 e nel programma pluriennale di attività 2021-2023.
Il finanziamento di Carit - spiega il presidente, Luigi Carlini - va a coprire un terzo della spesa prevista. Si tratta di un impegno cospicuo e importante ma direi un obbligo d’affetto di un’istituzione come Carit verso un’istituzione culturale il cui ruolo è stato sempre al centro della vita sociale e artistica della nostra città. Sono due le ragioni che hanno spinto la Fondazione Carit nella sua deliberazione: la consapevolezza di restituire al godimento del pubblico un Teatro prestigioso come il Giuseppe Verdi, primo in Italia e in Europa ad avere un impianto di illuminazione elettrica già nell’Ottocento, la cui bellezza architettonica costituisce un richiamo anche sul piano estetico. La seconda ragione risiede nel dovere, che tutte le istituzioni avvertono in questo momento difficile, di contribuire a rivitalizzare la vita sociale nella stagione post-pandemia. E il teatro è un luogo d’elezione in cui ogni società civile si può agevolmente riconoscere".

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