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Ternani in vacanza, ecco pregi e difetti delle spiagge italiane più gettonate per l’estate 2019

Tempo di ferie, una mappa dal Veneto alla Sicilia fra costi, spazi inaccessibili e stabilimenti balneari “green” per scegliere il luogo migliore per riposo, tintarella e divertimento

Si parte. Agosto fa rima con ferie: le aziende chiudono e si preparano le valigie per qualche giorno di meritato riposo. Ecco allora una mappa, disegnata anche sfogliando il “Rapporto spiagge 2019” di Legambiente, per scegliere il luogo migliore dove trascorrere le proprie ferie.

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Intanto, i costi

Secondo le stime di Adoc il prezzo medio di una giornata al mare per il 2019 è di 26 euro a persona, per il solo uso di sdraio e lettini, in aumento rispetto alle precedenti stagioni. Per un abbonamento mensile si arriverà a 697 euro (per il mese di agosto). Nel dettaglio si arriva ad estremi come in stabilimenti della Sardegna, dove la media per lettini e sdraio è di 34 euro a persona, della Liguria con 33 euro e della Toscana con 31 euro. La questione dei prezzi è strettamente connessa a quella dei canoni demaniali. Secondo i dati relativi al 2016, lo Stato incassava infatti poco più di 103 milioni di euro dalle concessioni a fronte di un giro di affari stimato da Nomisma in almeno 15 miliardi di euro annui. Si tratta di 6.106 euro a chilometro quadrato contro una media di entrate per le casse pubbliche di circa 4mila euro all’anno a stabilimento.
Qualche esempio. Al Twiga (Marina di Pietrasanta, Lucca) di proprietà di Flavio Briatore si spendono fino a mille auro al giorno per 2 letti marocchini, tavolo centrale, 4 lettini, possibilità di avere su richiesta musica e televisione. All’Hotel Excelsior (Venezia) servono 410 euro al giorno per 2 lettini, 2 sdraio, tavolino, 4 seggiole e 3 teli da mare. All’Hotel Romazzino (Porto Cervo, Sassari) il conto dice invece 400 euro al giorno per 1 ombrellone, 2 lettini, uso piscine, doccia, spogliatoi e parcheggio. Il listino de l’Eco del Mare (Lerici, La Spezia) dice 300 euro al giorno per cabina privata deluxe con ombrellone più lettino o pomodone, 1 telo mare fino ad un massimo di 4 persone. Ancora, all’Augustus Hotel (Forte dei Marmi, Lucca): 290 euro al giorno per tenda con extension per 4 persone con cassaforte, tavolo con 4 sedie, cassapanca, 2 sdraio, 2 lettini e 4 teli da mare.

Poche spiagge libere

Il 50% dei litorali italiani è caratterizzato da coste sabbiose (3.346 km), il 34% da tratti rocciosi, il 16% risulta trasformato da porti, aree industriali, banchine e insediamenti turistici. Oltre il 42% delle coste sabbiose è occupato da stabilimenti balneari. I dati di alcune Regioni, secondo Legambiente, risultano “incredibili, anche perché sono un dato medio. In Liguria ed Emilia-Romagna quasi il 70% delle spiagge è occupato da stabilimenti balneari, in Campania è il 67,7%, nelle Marche il 61,8%”. In alcuni Comuni si arriva al 90% di spiagge occupate da concessioni balneari. In Versilia sono presenti 683 stabilimenti sui 1.291 dell’intera regione. Risalendo dal porto di Viareggio fino al confine Nord del Comune di Massa si possono percorrere lungo la spiaggia 23 chilometri con accanto stabilimenti di ogni tipo e dimensione, dove saltuariamente sopravvivono alcune strisce di spiagge libere che tutte assieme non arrivano ad un chilometro di lunghezza. La costa della Romagna, solo tra Cattolica e Cervia, presenta 906 stabilimenti sui 1.209 dell’intera costa della regione, il 74,9%. Anche in questo caso si potrebbe camminare lungo i 51,5 km di costa considerati ed incontrare solo l8,9% libero e con diversi tratti non balneabili. A Fregene, nel Comune di Fiumicino, a piedi si possono percorrere 4,6 chilometri con stabilimenti senza soluzione di continuità, ma il Comune si è impegnato con il nuovo PUA a introdurre almeno varchi ogni 300 metri per l’accesso diretto al mare. Infine sulla costa che unisce Marche ed Abruzzo, tra Grottammare e Francavilla al Mare, si contano un totale di 678 stabilimenti su 80 km di costa, 25 km sono liberi (il 31,2%), ma anche qui solo grazie alle Riserve Naturali.

Estate 2019, la “svolta” green: qualche esempio

Il Lido Idelmery (Arma di Taggia, Liguria) ha attuato con l’Università di Savona un progetto di gestione della Posidonia spiaggiata con cartelli esplicativi in tutto lo stabilimento. Ha anche realizzato un libro per bambini, Il Viaggio di Posidina, per sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza della Posidonia. Nel 2018 ha sollecitato l’abbandono della plastica usa e getta, offrendo ai clienti che consumavano il pranzo in spiaggia, un kit di piatti e posate compostabili e ha realizzato insieme ai bambini dei clienti dei costumi per il carnevale di Arma fatti con rifiuti plastici. Lo stabilimento ospita serate culturali e serate di sensibilizzazione sulle problematiche ambientali.

Rete delle Imprese della Marina del Parco (Toscana)

Si tratta di 20 stabilimenti di Viareggio, dell’area della Darsena, che da diversi anni collaborano con il circolo locale di Legambiente. Hanno partecipato a corsi di formazione su flora e fauna del Parco di Migliarino San Rossore, con cui confinano, ed hanno accettato di lavorare con il circolo per ridurre o eliminare il prato inglese e le piante esotiche (alcune infestanti), sostituendole con specie autoctone. Hanno promosso visite all’interno del parco, spingendo la clientela a conoscere il territorio e tutti hanno cartelloni che spiegano ed indicano la flora e la fauna del parco. I proprietari degli stabilimenti hanno anche partecipato al progetto Adotta un Contadino in collaborazione con CIA per offrire ai clienti prodotti ortofrutticoli locali e al progetto Adotta un Pescatore con la locale cooperativa di pescatori.

Veneto, Toscana, Puglia: i progetti green su scala regionale

In Veneto, l’Associazione Unionmare Veneto, fra gli operatori balneari ha avviato da tempo percorsi virtuosi che interessano le spiagge di Bibione, Jesolo, Caorle, Venezia, Eraclea, Sottomarina e Rosolina. I progetti sono i più vari, dalla prima spiaggia smoke-free (quella di Bibione) che ha fatto da esempio per tante altre realtà in giro per l’Italia, all’ormai famosissima Spiaggia di Nemo, un riferimento per tutti coloro che lavorano sui temi dell’accessibilità, al progetto Sentinelle del Mare, in collaborazione con biologi marini che monitorano la situazione della biodiversità, al riutilizzo del legname degli schianti della tempesta Vaja per la realizzazione degli stabilimenti stessi. Non meno ambizioso il lavoro portato avanti dalla Cna (Confederazione nazionale artigianato) della Regione Puglia che ha chiesto a circa duecento suoi aderenti pugliesi di bandire la plastica dai propri stabilimenti balneari. In Toscana è di recente definizione la creazione della destinazione turistica Costa Toscana Sostenibile, un unico territorio che coinvolge i dodici ambiti costieri regionali in un progetto che prevede il raggiungimento di buone performance ambientali da parte dei diversi operatori turistici che lavorano sul litorale.

Il Mediterranea - Capocotta (Lazio)

L’unica porzione del litorale di Roma dove la gestione dei servizi balneari è stata affidata con bando pubblico dal 1997, è Capocotta, l’enorme spiaggia libera al confine sud della capitale, dove c’è il Mediterranea, chiosco ecosostenibile che garantisce servizi, cura della spiaggia e della duna, mantenimento della legalità e impegno ambientalista. Dal Mediterranea partono centinaia di escursioni alla scoperta della magnifica Area Marina Protetta delle Secche di Tor Paterno di RomaNatura, unica area marina italiana completamente sommersa. Dal 2018 sono state abolite le plastiche monouso nella distribuzione alimentare del chiosco.

San Vito Lo Capo (Sicilia)

A San Vito lo Capo (TP), oltre alle splendide spiagge inserite in un contesto naturalistico di particolare pregio, viene data la massima attenzione alla gestione sostenibile del territorio promuovendo buone pratiche di mitigazione delle pressioni ambientali che possono derivare da un maggiore carico antropico. La promozione dei prodotti tipici locali, delle tradizioni e della cultura multi etnica mediterranea sono ulteriori valori che contraddistinguono l’ospitalità. Da maggio ad ottobre è un crescendo di iniziative culturali e sportive fino a giungere al mitico Cous Cous Fest, dove si incrociano i sapori ed i saperi delle antiche culture del Mediterraneo.

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