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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Alberi pericolosi in città? Come 250 bombe inesplose"

Dopo gli esposti e l'indagine sul taglio dei pini di viale Lungonera il responsabile dell'ufficio Verde pubblico Nannurelli sbotta: "La priorità è l'incolumità pubblica, i dipendenti del Comune sono esasperati dagli attacchi strumentali"

"A Terni ci sono 250 alberi a rischio caduta, 250 bombe inesplose come quelle di Cesi, la nostra priorità deve essere la pubblica incolumità altrimenti vengano loro a prendersi le responsabilità". Dopo le polemiche, ora anche un'indagine della procura sul taglio dei pini di viale Lungonera Savoia e il responsabile dell'ufficio Verde pubblico di palazzo Spada, Federico Nannurelli, sbotta contro chi ha aizzato la magistratura. E non solo. 

"Non c'è stato alcun blitz - spiega - i carabinieri forestali ci hanno chiesto la documentazione relativa alle autorizzazioni del taglio degli alberi e ora la forniremo. Non c'è nessun vincolo come qualcuno vuole far credere e gli alberi sono soggetti alle norme regionali che ci dicono che possono essere abbattuti in determinate condizioni. E quelle in cui si trovavano i 44 pini di viale Lungonera. senza nessuna eccezione, erano oggettive, certiticate da due relazioni tecniche del 2018 e del 2015 che avevano inserito tutte le piante in classe D. Gli alberi erano pericolosi - prosegue - avevano una marcescenza sul colletto, i rami erano in torsione e non erano più resistenti alle sollecitazioni del vento.  L'amministrazione non può rimanere indifferente alla tutela dell'incolumità pubblica che è l'obiettivo primario, la nostra è un'azione di responsabilità e non un danneggiamento di un bene tutelato. Noi ci mettiamo faccia e sedere, non abbiamo nessuna discrezionalità. Ci sono 250 alberi in città a rischio caduta, se qualcuno viene da noi e firma che se cadono addosso alle case o alle persone si prende la responsabilità noi li lasciamo al loro posto. Sapete quanto sono costati i danni del crollo sulla villa di viale Lungonera? Circa 20mila euro, più di quello che è costata la sostituzione dei pini, 18mila euro. Chi paga? Senza pensare cosa potrebbe succedere se venissero coinvolte delle persone. Un albero - chiosa Nannurelli - rappresenta l'identità di un luogo se ci sono le condizioni e il contesto lo permette".

Il funzionario di palazzo Spada sostiene fermamente la scelta fatta e "condivisa con l'amministrazione comunale" che anzi è arrivata anche in ritardo. "Si tratta di un intervento che già nel 2008 era stato giudicato indifferibile - dice - ma fino allo scorso anno però non avevamo le risorse per attuarlo mentre ora possiamo attingere dai fondi dei canoni idrici. Adesso la maggior parte degli abbattimenti li fanno i vigili del fuoco per interventi di emergenza, ora possiamo fare una programmazione".  

Poi lo sfogo che sembra andare anche oltre il caso specifico. "Ogni giorno è un continuo di attacchi strumentali in ogni ambito - dice - e le cose sono due: o siamo tutti incompetenti o c'è qualcosa che non va a livello culturale in questa città dove non c'è rispetto della cosa pubblica e di chi la gestisce. Come dipendenti pubblici del Comune siamo esasperati, abbiamo paura. Abbiamo fatto concorsi, non siamo qui per spinte politiche, lavoriamo per la città, pretendo rispetto per la categoria. Personalmente sto anche pensando di andarmene via perché non mi sento più nelle condizioni di fare serenamente il mio lavoro". 

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