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Ma… I bagni pubblici della Passeggiata che fine hanno fatto? La domanda da cento milioni di euro

Il “polmone” verde della città è molto frequentato in questi giorni di grande caldo. Ma non si possono usare i servizi, chiusi da mesi

Si dirà: Terni ha ben altri problemi. Sicuro. Il lavoro, l’ambiente, i conti pubblici. Però contano anche le piccole cose. Come questa.

In questi giorni di grande caldo, i giardini pubblici della Passeggiata sono molto frequentati. Mamme con bambini, pensionati, ci sono i ragazzi dei centri estivi, c’è chi magari approfitta delle prime ore del mattino e di quel poco di fresco che ancora c’è per praticare un po’ di sport. Insomma, al “central park” della città dell’acciaio ci sono un po’ tutti. E un grande assente.

I bagni pubblici, chiusi da mesi. Desolati, con un lucchetto alla porta, inaccessibili. Ogni tanto qualcuno si ferma davanti, magari si scorge un po’ in avanti con la speranza che in realtà la porta sia aperta e poi si tira sommessamente indietro.

“Ma perché sono chiusi?”, il capannello di alcuni anziani è animato. “Con tutta la gente che c’è in giro…”, dicono. Riferendosi non solo a tutti gli avventori del parco, che se vogliono utilizzare i servizi devono andare in qualche bar oppure cercare riparo dietro un albero. Ma anche a tutte quelle persone che potrebbero occuparsene. E fanno anche un elenco, mettendosi in prima persona: “Pensionati, titolari del reddito di cittadinanza, stranieri senza una occupazione. Chi se ne potrebbe occupare sicuramente c’è”. E però la domanda resta in attesa di risposta. E i bagni pubblici della Passeggiata sono chiusi.

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