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Terni ‘arancione’, la gelida ripartenza dopo il cambiamento di colore: molte serrande abbassate e poche persone in giro. Il racconto

Cartelli mirati e pubblici esercizi dedicati alla ristorazione che tornano all’asporto a causa del cambiamento della fascia di rischio

Un risveglio davvero ‘freddissimo’ in tutti sensi. A Terni le temperature sotto lo zero, come di consueto nel mese di gennaio, hanno lasciato il segno e soprattutto i segni della gelata notturna. Come è noto l’intera regione, a partire dalla giornata di domenica 17 gennaio, è tornata in fascia arancione con tutte le restrizioni che ne conseguono. Sono proprio gli esercizi commerciali sui quali si può constatare il cambiamento di colore. Alcuni di questi hanno deciso di non aprire, altri tolto i tavolini e le sedie dove si poteva consumare fino alle 18. Qualcuno si è organizzato con dei cartelli dove viene ricordato che: “Nel locale è consentito solo l’asporto” sempre seguendo anche determinati orari e le misure previste.

"Ma oggi siamo gialli o arancioni?”. Una domanda alla quale rispondono gestori e titolari delle attività con un sorriso, comprensibilmente, di circostanza. Il momento è davvero duro, soprattutto perché da circa una decina di giorni sono iniziati i saldi ed il comparto, già fortemente provato, ne risentirà ulteriormente. C’è poca voglia di parlare, il centro cittadino – con il passare delle ore – tende ad animarsi lentamente, anche grazie al sole che riscalda tiepidamente il capoluogo. Stamane Terni era praticamente vuota, dopo un week end (soprattutto sabato pomeriggio) che aveva visto tanta gente frequentare Corso Tacito e vie limitrofe.  

Pastorelli Lega: “Misure meno restrittive per l’Umbria”

Il capogruppo della Lega Stefano Pastorelli chiede di rivedere le misure restrittive previste e ponderarle all’andamento epidemiologico regionale: “Seppur nella criticità della fase che stiamo attraversando e nel pieno rispetto delle norme di sicurezza imposte dal Governo, alla luce dei dati emersi è evidente che la situazione non sia grave come in altre realtà del paese. In Umbria – sottolinea - nonostante la zona arancione, l'indice RT resta contenuto, si è provveduto a un importante incremento delle terapie intensive e dei posti letto covid, siamo tra le regioni più virtuose per quanto riguarda la somministrazione del vaccino”.

A tal proposito Pastorelli si rivolge alla giunta regionale con l’intento di sollecitare il Governo: “Al fine di prevedere misure meno restrittive per l'Umbria e commisurate ai dati reali". Nello specifico prevedere l’apertura: “A pranzo dei ristoranti e l’asporto per i bar consentito anche dopo le 18”.
 

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