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Mancano i donatori di sangue, colpa (anche) del troppo sesso facile

Da tre anni emorragia inarrestabile, gli anziani si ammalano e i giovani cambiano spesso tanti partner. Avis e ospedale si mobilitano

Mancano sempre più donatori di sangue? Colpa anche del troppo sesso "facile" tra i più giovani. In estate il problema della carenza di sangue notoriamente si amplifica per via delle città che si spopolano per le vacanze ma il continuo calo delle donazioni ormai sembra avere cause strutturali. 

"A Terni - spiega il presidente dell'Avis comunale, Patrizio Fratini - la situazione è sempre più difficile, sono tre anni che il bilancio delle donazioni chiude in negativo e malgrado gli appelli e i comunicati di sensibilizzazione questo trend non si riesce a invertire". Nei primi sei mesi del 2018 il calo medio è stato tra il 3 e il 5%, dato che nei mesi estivi solitamente triplica fino a toccare il 15%. "Gli iscritti da noi tendenzialmente aumentano ma il problema è che ogni donatore effettua sempre meno prelievi. La popolazione si invecchia e tanti donatori più anziani non sono più nelle condizioni di donare frequentemente mentre i giovani donano poco e spesso non hanno stili di vita non compatibili con questa attività". Alcool, droga ma soprattutto promiscuità sessuale. I ragazzi cambiano spesso partner e sempre più frequentamente hanno rapporti occasionali (in passato, tanto per intenderci, non era moralmente sdoganata la figura sempre più diffusa del cosiddetto "trombamico") e chi ha avuto più compagni nell'arco di quattro mesi viene escluso dalle donazioni. "Anche i questionari di accesso - continua Fratini - si sono fatti molto più severi e indagano molto approfonditamente sugli stili di vita del potenziale donatore e sulle sue abitudini sessuali". E in tanti così si allontanano o nemmeno si avvicinano. 

L'ospedale si mobilita

La carenza di donazioni finisce per aumentare i disagi degli ospedali dove il fabbisogno di sangue è alto e necessario per effettuare molte tipologie di operazioni e trasfusioni. "Ma la vera emergenza degli anni scorsi quando si era costretti a fermare gli interventi - continua ancora Fratini - ora non c'è. Il rischio resta ma è più contenuto anche grazie a un'ottimizzazione dell'utilizzo del sangue come, ad esempio, gli interventi che vengono effettuati in laparoscopia". E proprio ieri - anche di domenica - il Centro trasfusionale dell'ospedale "Santa Maria" di Terni è stato aperto per incentivare le donazioni e in particolar modo per agevolare tutti i donatori, compreso chi lavora in proprio e ha difficoltà a spostarsi durante la settimana. 

“Anche il direttore generale Maurizio Dal Maso ha voluto donare il sangue nell’ospedale ternano  – dice il dottor Augusto Scaccetti, direttore del Servizio immunotrasfusionale – contribuendo a rafforzare  la cultura della donazione con l’esempio oltre che con concrete agevolazioni messe in campo per consentire ai cittadini una migliore gestione del proprio tempo. Infatti, oltre alle periodiche aperture straordinarie, prima pomeridiane poi domenicali, la direzione aziendale dallo scorso anno ha riservato ai donatori 4 posti auto, contraddistinti da apposita segnaletica, nel parcheggio di fronte alla palazzina degli uffici amministrativi, al Centro prelievi e al pronto soccorso”.

Quando e chi può donare

Il centro trasfusionale è solitamente aperto per la donazione di sangue dal lunedì al sabato dalle 7,30 alle 11. Il servizio domenicale funziona solo se si raggiunge un minimo di 15 prenotazioni e quindi - sottolineano dal Santa Maria - è importante prenotarsi entro il venerdì precedente chiamando l’Avis comunale di Terni allo 0744-400118, la Croce Rossa di San Gemini al 393-8850056 oppure il Sit di Terni allo 0744-205679 dal lunedì al sabato dalle ore 7,30 alle ore 13. Possono donare tutte le persone maggiorenni (dai 18 anni fino a 65 anni se alla prima donazione, 70 anni per il donatore periodico previa valutazione clinica per i fattori di rischio legati all’età) con peso non inferiore ai 50 chili e che siano in buone condizioni di salute. Non può donare chi è affetto da patologie infettive trasmissibili ed ha avuto epatite B, C ed HIV, neoplasie maligne anche se risolte, malattie autoimmuni che coinvolgono più organi, malattia coronarica, trombosi ricorrenti, malattie organiche del sistema nervoso centrale, coagulopatie, epilessia, diabete insulino dipendente, storia di anafilassi, chi fa uso e abuso di droghe e alcol. Chi ha avuto più patner sessuali negli ultimi 4 mesi. Chi ha fatto interventi chirurgici, tatuaggi e endoscopie negli ultimi 4 mesi.  Tutte le altre condizioni sullo stato di salute dell’aspirante donatore vengono valutate caso per caso dal medico al momento della visita, che dovrà stabilire l’idoneità alla donazione stessa in base al questionario compilato, ai valori dell’emocromo e alla pressione arteriosa.

"Donare sangue - conclude il presidente dell'Avis di Terni, Fratini - non è solo un atto di amore e solidarietà ma anche utile a sé stessi per tenersi sotto controllo visto che gli esami che si effettuano ogni tre mesi sono gratuiti". 

  

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