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Terni e il caos accertamento Tari: “Non attivare sanzioni e interessi”

Incontro tra Comune, Confartigianato e Confcommercio sugli avvisi 2016-2020: “Si può riconoscere ai destinatari il principio della buona fede”

Nella giornata di lunedì si è tenuto un incontro con il Comune a Terni, rappresentato dall’assessore al bilancio Orlando Masselli, dalla dirigente alle attività finanziarie e dai rappresentanti degli uffici competenti, e i rappresentanti di Confcommercio Terni e Confartigianato Terni relativamente agli avvisi per il recupero della Tari sulle aree date in concessione per l’occupazione di suolo pubblico, nel periodo 2016-2020. Le due associazioni di categoria pur confermando l’obbligatorietà del versamento della tassa, hanno altresì contestato con forza l’applicazione delle sanzioni e degli interessi, ritenendo che sul piano normativo – regolamentare sussistano le condizioni per annullare tali voci, ritenute inique ed ingiuste.

“In base all’articolo 2 commi 1 e 3 del regolamento comunale sulle attività tributarie attualmente in vigore - si legge nel comunicato di Confartigianato Terni e Confcommercio Terni - preso atto che per la quasi totalità delle concessioni di occupazione suolo pubblico gli operatori commerciali scontano il mancato pagamento della Tari (ad alcuni contribuenti devono essere ancora notificati gli avvisi), verificate le specifiche procedure amministrative applicate per la determinazione del tributo in caso di utenze non domestiche, si può infatti riconoscere ai destinatari della richiesta l’applicazione del principio della buona fede, in forza del quale quindi non attivare sanzioni ed interessi. Il contribuente si è conformato nell’autodichiarazione alle indicazioni contenute nel documento formale, predisposto dal Comune e dal soggetto gestore del servizio. Il modello non prevedeva alcun riferimento esplicito alla fattispecie delle aree pubbliche esterne date in concessione, mentre indicava chiaramente, in termini di tipologia di possesso dei locali e/o delle aree, tutte le altre opzioni e chiedeva all’operatore di individuarle specificatamente.

“Lo stesso regolamento - continua la nota - ai fini della semplificazione degli adempimenti tributari e conoscenza degli atti, prevede che il responsabile del tributo deve curarne la redazione in modo che le informazioni siano comprensibili anche ai contribuenti sforniti di conoscenze in materia tributaria. Quanto sopra richiamato rende evidente l’impossibilità per l’amministrazione di applicare il principio della dichiarazione infedele da parte del contribuente. Tale situazione dimostra la necessità di migliorare la relazione tra l’amministrazione ed i cittadini, attraverso un concreto efficientamento della struttura organizzativa. A fronte di autorizzazioni all’occupazione di suolo pubblico concesse direttamente dall’Ente, in forza anche di quanto normato all’articolo 17 dello stesso regolamento, in una ottica di contrasto all’evasione tributaria , i cittadini a tutela degli interessi generali della comunità, avrebbero dovuto aspettarsi che, in base a criteri definiti annualmente dalla giunta comunale, gli uffici si fossero tempestivamente attivati per mettere in atto le procedure di controllo, così da garantire una maggior certezza alle entrate tributarie dell’Ente. L’accertamento della buona fede, la collaborazione tra amministrazione e contribuenti, nonché l’efficientamento e miglioramento delle procedure amministrative, per Confcommercio Terni e Confartigianato Terni, rappresentano principi irrinunciabili”.

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