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"Case popolari, il Comune discrimina gli stranieri"

Possibile chiede alla Giunta di ritirare il nuovo regolamento che premia i residenti da 15 anni in città ed è pronto a portare palazzo Spada in tribunale per una causa civile

"Case popolari, stranieri discriminati: il Comune di Terni ritiri la delibera o lo porteremo in tribunale".  Nel mirino di Possibile, il movimento politico fondato da Pippo Civati, c'è la delibera approvata nei giorni scorsi dalla Giunta sul nuovo regolamento di assegnazione delle case popolari "con la quale viene assegnato il punteggio massimo nella graduatoria per l’accesso alle case popolari a chi risiede da 15 anni nel medesimo Comune".

"Si tratta di un requisito discriminatorio - affermano Andrea Maestri della segreteria nazionale e Giovanni Galli, portavoce del comitato Terni Possibile - che denunciamo per la sua gravità e in contrasto con le norme che garantiscono parità di trattamento dei cittadini italiani e di quelli di origine straniera regolarmente soggiornanti. Simili requisiti restrittivi contenuti in leggi regionali sono già stati colpiti e cancellati dalla Corte Costituzionale. Il Comune di Terni deve rispettare il principio della parità di trattamento e della non discriminazione basando l’assegnazione solo sul concreto fabbisogno abitativo dei richiedenti e dei nuclei familiari con soggetti vulnerabili o socialmente più fragili, minori compresi, senza discriminazioni basate sull’origine delle persone. Altrimenti Possibile promuoverà ogni più utile iniziativa di contrasto, compreso il sostegno ad una causa civile antidiscriminatoria ai sensi del vigente Testo Unico Immigrazione". 

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