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La cittadella della giustizia che Terni sogna e che Perugia farà

Da cinque anni il cantiere di corso del Popolo attende il completamento, per far partire i lavori serve l'intervento del Governo che per il capoluogo ha già firmato l'accordo per una operazione simile

Un "buco" con la città intorno. Non è dolce come la caramella del noto slogan ma amaro come il sapore di un'altra eterna opera incompiuta. Si tratta del cantiere di corso del Popolo che ormai non attrae nemmeno gli anziani pensionati con le braccia incrociate dietro la schiena. Quel "buco", che da cinque anni ferisce una delle zone più centrali della città, dovrebbe ospitare l'edificio che andrebbe a completare la cittadella giudiziaria. Un progetto che Terni continua a sognare e che invece a Perugia comincia a prendere forma. Questione di volontà politica. A maggio scorso l'ormai vecchio Governo, con il ministro della Giustizia Orlando, ha firmato l'accordo per realizzare la cittadella giudiziaria nel capoluogo di regione e sempre dall'esecutivo - quello nuovo - si attende la mossa per sbloccare definitivamente l'intervento di corso del Popolo.

"Dobbiamo far intervenire il Governo e il ministro della Giustizia Bonafede per risolvere questa situazione - dice l'assessore ai Lavori pubblici, Enrico Melasecche - e ancora non riesco a capacitarmi di come l'ex sindaco Di Girolamo, con l'allora ministro Orlando, capo peraltro della sua stessa corrente politica, non sia riuscito a chiudere un accordo che invece sono riusciti a fare a Perugia". L'assessore ha dato mandato in questi giorni agli uffici tecnici di ricostruire nel dettaglio quanto successo nel corso di questi cinque anni ed ha in programma anche un confronto con la Corso del Popolo spa, proprietaria del terreno sul quale insiste il "buco" e che lo ha rilevato dalla Corso del Popolo Immobiliare che gestisce tutto il complesso.  

Dal 2015, da quando con la legge di stabilità il Governo ha ripreso in carico diretto tutti gli interventi sull'edilizia giudiziaria, i margini di manovra del Comune si sono ridotti. Insomma è il ministero che decide e che pagherebbe i lavori. Certo è che su quel "buco" l'amministrazione comunale ha messo un vincolo di destinazione preciso, ovvero quello di uffici giudiziari.

Il progetto c'è da tempo - concordato con i vertici del tribunale di Terni con cui sono stati definite anche le divisioni interne degli spazi - ed è stato riveduto e corretto quando è diventato realtà l'accorpamento con il tribunale soppresso di Orvieto. Gli uffici della giustizia prenderebbero tutti e sei i piani dell'edificio che si vuole costruire, con due piani interrati che risolverebbero il problema degli archivi. Non ci sarebbe bisogno nemmeno più bisogno della suggestiva passerella di vetro che avrebbe dovuto collegare il nuovo edificio con l'attuale palazzo del tribunale, pensata inizialmente quando ancora non era maturato l'accorpamento con Orvieto e sarebbero bastati soltanto tre piani. 

Un intervento che gira intorno ai 10 milioni di euro che, come detto, dovrebbe finanziare il ministero della Giustizia che ora paga l'affitto all'Ater per ospitare gli uffici della procura a palazzo Gazzoli. L'empasse alla quale si assiste potrebbe essere legata anche ai dubbi della permanenza stessa del tribunale di Terni in virtù della legge che riforma il diritto fallimentare e che potrebbe svuotare di competenze il "palazzaccio" di corso del Popolo. Un'eredità del vecchio esecutivo al nuovo Governo gialloverde che a guardare il contratto di governo sottoscritto da Lega e M5S vorrebbe favorire la giustizia di prossimità rivedendo anche le scelte sulle soppressioni dei tribunali minori e quindi anche di Orvieto.

"Confidiamo che la nuova amministrazione comunale voglia fare chiarezza su tutto l'iter e che dimostri anche nei confronti del ministero la volontà politica di portare a termine il progetto che ottimizzerebbe la presenza degli uffici giudiziari in città riunendoli in un'unica sede", dice Sergio Annibaldi, presidente della Corso del Popolo Immobiliare e vicepresidente della Corso del Popolo spa. "Tra l'altro negli ultimi otto mesi c'è stata una forte inversione di tendenza rispetto al passato e tra vendite e locazioni gli spazi del complesso si stanno ormai riempiendo tutti e avere certezze anche sull'edificio destinato agli uffici giudiziari sarebbe importante. Anche perché è ormai necessario un ragionamento con il Comune sulla valorizzazione dell'area di piazza Franckl che sta diventando una sorta di "City" ternana, un salotto per la città che ha disposizione spazi anche per strutture mobili da utilizzare in particolare in estate per spettacoli e iniziative culturali dando la possibilità a Terni di avere un contenitore che oggi non ha". 

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