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Farmacie, la Giunta stoppa la vendita: palla al Consiglio

Approvata dall'esecutivo di palazzo Spada la delibera "salva farmacie", si va verso la sostituzione dell'amministratore unico. Il M5S: atto troppo generico, è invotabile

La Giunta stoppa la vendita delle farmacie comunali. L'esecutivo di palazzo Spada questa mattina in una seduta straordinaria ha approvato la delibera "salva farmacie" superando il parere tecnico del dirigente così come aveva anticipato Terni Today. Ora l'atto andrà in consiglio comunale per la ratifica che consentirà di evitare la tagliola della legge Madìa che in caso contrario avrebbe portato alla liquidazione. L'assemblea è già stata convocata per giovedì 27 e venerdì 28 dal presidente Francesco Maria Ferranti. "Scelta responsabile e lungimirante della giunta comunale che salvaguarda il patrimonio dei cittadini ternani e mira a rilanciare un azienda municipalizzata", afferma lo stesso Ferranti.

Riorganizzazione, ristrutturazione e gestione manageriale i "cardini" su cui ripartire nel prossimo futuro per le farmacie alla cui guida è sempre più traballante la posizione dell'amministratore unico Fausto Sciamanna contro il quale l'amministrazione comunale potrebbe avviare anche un'azione di responsabilità sulla gestione del fondo Falchi che ne porterebbe alla decadenza. Resta ancora da approvare poi il bilancio 2018.

IL DOCUMENTO - Il testo della delibera 

Intanto dai banchi dell'opposizione arriva il plauso alla decisione "sebbene si tratti di un atto dovuto", commenta soddisfatto il capogruppo di Senso civico, Alessandro Gentiletti. "Infatti, come ho avuto modo di evidenziare più volte e infine con l'interrogazione dell'8 agosto 2018 - dice - il presupposto della delibera emanata dalla precedente amministrazione, ovvero il riequilibrio finanziario per evitare il dissesto, è notoriamente venuto meno. Molti, inoltri, gli impedimenti giuridici che avrebbero ostato alla vendita. Mi auguro che sul tema di come valorizzare le farmacie comunali, che a mio giudizio devono restare pubbliche, ora si possa finalmente aprire una discussione seria e costruttiva, libera da ogni pregiudizio idelogico".

Il M5S: atto troppo generico, è invotabile

Per il capogruppo del Pd, Francesco Filipponi, tuttavia la delibera predisposta dall'assessore alle Partecipate, Fabrizio Dominici, non evita ma solo rimanda la questione della vendita che lo stesso dispositivo finale non esclude peraltro. "In realtà - afferma - nella sua indeterminatezza se si salva una cosa è la delibera di consiglio 361 del 18/12/2017 con oggetto l'alienazione delle quote di Farmacia Terni, richiamata solo in premessa, ma non nel dispositivo tra le precedenti da modificare".

Inaspettato stop arriva invece dal M5S che pure aveva accolto favorevolmente le mosse della Giunta. "La delibera sulle farmacie comunali è invotabile nella sua formulazione attuale - tuona Thomas de Luca - si propone al consiglio di modificare una delibera precedente senza specificare come: quali parti sostituire, emendare o eliminare nel dispositivo o negli allegati. Una delibera impugnabile in ogni aspetto sotto il profilo amministrativo. Al momento attuale la nostra proposta di delibera rimane quindi sul tavolo, ci auguriamo di poter trovare nelle prossime ore una proposta emendativa condivisa per salvare la società". La questione sarà discussa domani in seconda commissione dove ci si troverà di fronte alla proposta della Giunta e a quella dei grillini. 

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