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"Decoro, sicurezza e lavoro sono un dovere per chi abita questa città"

Il richiamo del vescovo Giuseppe Piemontese durante la commemorazione dei defunti al cimitero: "Un luogo da custodire e tenere in ordine, si sta smarrendo il senso di pietà"

Un richiamo a custodire la città troppo spesso inghiottita dal degrado e dalla microcriminalità e con un forte bisogno di lavoro. "Se il cimitero è luogo della Memoria, della Pietas e della fede e speranza nella vita eterna, da custodire e tenere in ordine, proprio a partire da questa meta, tutti noi, che viviamo l’esperienza terrena, cittadini, Istituzioni, uomini della società e credenti abbiamo il dovere di rendere la città, luogo della nostra esistenza terrena, abitabile con la bellezza, l’ecologia, il decoro, la sicurezza, il lavoro, la salute, la festa. Tutti devono vigilare perché gli uomini siano capaci di aprire il cuore alla speranza che il bene che seminiamo, le relazioni di pace che costruiamo non termineranno con la morte, ma tutto germoglierà, sarà trasformato e trasfigurato per sempre".

Lo ha detto il vescovo della Diocesi di Terni, Narni, Amelia, Giuseppe Piemontese, questa mattina nel corso delle celebrazioni per la commemorazione dei defunti che si è tenuta nella chiesa di Santa Maria del Monumento al cimitero di Terni alla presenza, tra gli altri, del prefetto di Terni Paolo De Biagi e del sindaco Leonardo Latini

Dal vescovo un ricordo particolare per le vittime del crollo del ponte Morandi a Genova, per il colonnello della Finanza Massimiliano Giua, per don Gianni Colasanti e per le vittime della Prima Guerra mondiale nell’imminenza del 4 novembre, primo centenario della fine.

Nella giornata di commemorazione dei defunti Piemontese ha posto l’accento sul senso del dolore e del ricordo in una società che tende a smarrire il senso di pietà vesro i defunti. "Questo giorno è stato pensato come giorno della memoria - ha detto - e per rinnovare e mettere a fuoco la pluralità dei ricordi, onorare quanti ci hanno preceduto: da soli, con la famiglia e con la comunità civile, sociale. In questo modo alimentiamo e irrobustiamo l’identità della città, della società, del gruppo. Alimentiamo la pietas che alberga nell’animo umano, ossia la devozione religiosa, il sentimento d'amore patriottico e di rispetto verso la famiglia, verso gli avi. Ai nostri giorni, specie nelle società occidentali si sta smarrendo il senso di pietas. E come il senso religioso si sta raffreddando, anche il sentimento di pietà e di memoria verso i defunti si sta smarrendo. Forse è conseguenza di quel senso di nichilismo o di materialismo che dà peso a ciò che si tocca. La considerazione del comune destino e il desiderio di lasciare un’orma e un ricordo buono deve aiutarci a promuovere la considerazione verso i vivi e i defunti, ad alimentare i sentimenti di venerazione verso chi ci ha permesso un benessere materiale, culturale, scientifico, spirituale e morale di cui godiamo. Solo la fede nel Signore risorto può completare le due visioni precedenti – ha aggiunto il presule -, dare senso alla nostra esistenza di viventi, confortare il nostro dolore e aprire il cuore alla speranza che incontreremo coloro che abbiamo amato e che non sono più tra noi».

La cerimonia è proseguita all’interno del cimitero civico con la benedizione delle corone d’alloro, la preghiera in memoria dei caduti in guerra presso il Sacrario ai Caduti e la deposizione delle corone d’alloro presso i monumenti delle varie forze armate, corpi dello Stato associazioni combattentistiche e d’arma, e al monumento e fosse comuni dei caduti nei bombardamenti della città di Terni.

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