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Inquinamento e dati, la verità della Usl: la comunicazione delle informazioni spetta alla Regione

Il Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria: fatto tutto ciò che era necessario a tutela della salute pubblica. Ecco i risultati dei monitoraggi sugli effetti degli inquinanti sulla salute

Inquinamento e salute, la Usl Umbria 2 ha fatto la sua parte. “La comunicazione istituzionale dei dati del piano di monitoraggio della conca ternana spetta alla prevenzione regionale”.

Una nota diffusa dal direttore del Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria locale, Guglielmo Spernanzoni, ricostruisce uno dei tasselli “mancanti” e che in questi ultimi giorni hanno innescato la polemica dopo che presidente e vice della commissione controllo e garanzia di Palazzo Spada, Thomas De Luca e Paola Pincardini, hanno puntato l’indice contro la Regione, sottolineando che Palazzo Donini avrebbe “vietato alla Asl di diffondere i dati” relativi alla presenza di diossina e Pcb nelle matrici alimentari (in particolare, latte e uova) a fronte di una contaminazione accertata già dal 2012.

“È necessario chiarire che, dal 2011 al 2013 e dal 2015 al 2018 – scrive Spernanzoni - i servizi del Dipartimento di prevenzione hanno eseguito i campionamenti previsti dai piani Sito di interesse nazionale di Terni - Papigno e area conca ternana (Sin) e dal piano di monitoraggio della conca ternana 2015-2019 (Pmct). I primi in esecuzione di un progetto del ministero della Salute e il secondo di un progetto della Regione Umbria”.

“In particolare – continua la nota della Usl 2 -si vuole specificare che  la gestione delle non conformità riscontrate nella loro esecuzione (qualsiasi superamento  dei tenori massimi fissati dalla normativa vigente  per i contaminanti ambientali che comporti il divieto di commercializzazione e di utilizzo  dei prodotti alimentari  e le decisioni da prendere in merito alle successive azioni e alle misure cautelative  da attuare) afferiscono alla responsabilità delle autorità locali individuate dalla legge (servizi del Dipartimento di prevenzione della Usl 2). Infatti, i servizi del Dipartimento, in ogni caso di positività dei campioni effettuati, hanno subito intrapreso le azioni conseguenti con l’emanazione ai soggetti interessati di divieti di utilizzo degli alimenti risultati non conformi, di prescrizioni volte a prevenire e a contenere la contaminazione degli alimenti, anche con la diffusione di un opuscolo di buone pratiche agronomiche e con la proposta di ordinanza al sindaco di Terni, del 10.04.2016” nella quale era indicato “…al fine di prevenire le contaminazioni delle matrici animali e vegetali e conseguentemente l’assunzione da parte della popolazione di alimenti contaminati da diossina, Pcb e metalli pesanti nelle aree di Prisciano e Cervara Alta…”.

Una ricostruzione dalla quale, secondo Spernanzoni, “emerge chiaramente che non vi è stata alcuna omissione di azioni volte alla tutela della salute della cittadinanza da parte del Dipartimento di prevenzione”.

“Preme, invece, sottolineare che la valutazione completa dei risultati dei piani di monitoraggio Sin e Pmct, considerata la loro complessità, spetta per i Sin al ministero della Salute e per il Pmct al Tavolo tecnico di coordinamento” del Servizio prevenzione, sanità veterinaria e sicurezza alimentare della Regione Umbria” istituito con la delibera della giunta regionale 510 del 20 aprile 2015 che stabilisce che la “…trasmissione dei risultati complessivi agli organi istituzionali spetti al dirigente responsabile del Servizio prevenzione, sanità veterinaria e sicurezza alimentare della Regione Umbria”. “Da qui – rileva Spernanzoni - la non competenza della Usl Umbria 2 a diffondere i dati del Pmct”.

Dati che, dopo l’istituzione a marzo 2015 del “Gruppo di lavoro ambiente e salute” presieduto dal dottor Armando Mattioli, che “prendendo in esame anche i risultati del Pmct, ha elaborato, tra gli altri, uno studio sulla Situazione epidemiologica e valutazione dell'impatto sulla salute degli inquinanti ambientali nel Comune di Terni’ e uno studio sulla ‘Valutazione dell’impatto sulla salute di alcuni inquinanti ambientali nel Comune di Narni’. Tali studi – spiega Spernanzoni - sono pubblicati nel sito web istituzionale della Usl Umbria 2 nella sezione Ambiente e salute”.

Il lavoro mette in evidenza la correlazione fra stili di vita, condizioni ambientali e rischi per la salute. Si evidenzia, ad esempio, che nel triennio 2014-2016, rispetto ai 1.348 casi di mortalità, quelli attribuibili all’inquinamento sono 26,9 con gli effetti più marcati sui casi di mortalità cardiovascolare oltre ad un importante incremento di ricoveri respiratori.

Salute e inquinamento a Terni-2

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