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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lotta ai tumori, doppio "miracolo" in corsia

A Perugia e Terni l'equipe del professor Mearini ha eseguito su due pazienti un intervento con la chirurgia robotica mai provato prima

Un nuovo successo dei medici. Sono stati eseguiti, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, due interventi chirurgici di straordinaria complessità su due pazienti di 69 e 65 anni. Gli interventi sono stati eseguiti dalle equipe del professor Ettore Mearini, direttore interaziendale delle strutture complesse di Chirurgia Urologia a indirizzo oncologico di Perugia e Terni.

Per quanto riguarda il paziente operato al Santa Maria della Misericordia si è proceduto su una duplice neoplasia, renale e surrenale sinistra, con utilizzo della tecnica mini-invasiva robotica, con accesso posteriore. Si tratta di un intervento chirurgico mai eseguito prima, come riferisce una nota dell’azienda ospedaliera di Perugia, confermato dalla letteratura mondiale, intervento che sarà descritto in un articolo pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica internazionale. Dopo una degenza di una settimana, il paziente è stato dimesso e dopo i controlli post chirurgici, ha riferito ai sanitari di aver ripreso le normali attività lavorative.

Nel corso della stessa settimana dello scorso mese di ottobre, l’equipe del professor Mearini è intervenuta anche presso l'azienda ospedaliera di Terni con la stessa tecnica per eseguire un intervento chirurgico con la rimozione "contemporanea" di duplice neoplasia renale e alla prostata su un paziente umbro di 65 anni. Anche in questo caso, questo dopo una degenza di alcuni giorni, il paziente è stato dimesso in buone condizioni generali.

"I risultati conseguiti  negli ultimi anni - spiega Mearini, tra i primi in Umbria e in Italia a perfezionarsi nella chirurgia robotica - sono da stimolo per proseguire sulla strada intrapresa già quando era in atto il confronto tra le diverse procedure chirurgiche ed era dominante il convincimento sulla modesta  efficacia terapeutica della chirurgia robotica, visto che le  linee guida prendevano in considerazione unicamente la 'chirurgia aperta'. Dapprima la chirurgia mini invasiva laparoscopica e poi con l'impiego del robot hanno ribaltato la situazione, grazie alla innovazione e alla tenacia dei professionisti che hanno visto affermate le loro tesi anche in contesti internazionali”.

Il confronto tra le diverse tecniche chirurgiche in campo urologico resta aperto anche se il professor Mearini sottolinea: “Perché possano essere ottenuti risultati eccellenti è indispensabile che utilizzo del robot sia costante, perché il potenziale della tecnologia si sviluppa  al meglio  se il lavoro di equipe viene svolto quotidianamente; la sporadicità rappresenta al contrario un freno alla  innovazione. Convogliare le risorse in un centro – ha aggiunto Mearini- è un obbiettivo perseguibile. Casistica e  conoscenza dei sistemi più avanzati della  tecnologia garantiscono  risultati oncologici e funzionali  sempre più efficaci, uniti a riduzione dei costi sociali e precoce ritorno dei pazienti alle loro attività".

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