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Ordinanza antiaccattonaggio, il vicepresidente della Regione: "Latini dimettiti"

Paparelli torna ad attaccare il sindaco: "Giunta di omofobi e razzisti che per risolvere i problemi della città pensa di arrestare chi chiede l'elemosina"

"Latini dimettiti". Nuovo attacco frontale all'amministrazione comunale di Terni da parte del vicepresidente della Regione, Fabio Paparelli. Nel mirino questa volta finisce l'ordinanza antiaccattonaggio molesto emanata ieri dal primo cittadino

"Da oggi non abbiamo solo un sindaco incapace di avere una visione di città - dice - un qualche progetto per lo sviluppo ed il lavoro, che sta aggravando i conti del Comune, incapace di fare il primo tra persone intente a litigare e spararle grosse, che vuole distruggere Asm e Afm. Non abbiamo solo una Giunta che se la prende con i canti delle donne, che va in tv a raccontare fake, da oggi abbiamo anche un sindaco e una Giunta omofobi, razzisti e che per risolvere i problemi di Terni propongono di arrestare chi chiede l’elemosina".

Nel duro post consegnato alla propria pagina Facebook il vicepresidente della Regione mette in dubbio anche la legittimità del provvedimento del sindaco che, in analoghe situazione, è stato in passato ritenuto incostituzionale e fatto revocare dai giudici. Tuttavia il decreto sicurezza del ministro dell'Interno Matteo Salvini, recentemente approvato dal Parlamento e firmato dal presidente della Repubblica, reintroduce il reato di accattonaggio molesto smontando parte delle contestazioni che avevano consentito di annullare ordinanze simili in altre città italiane. 

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