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Terni, la protesta del Polo Alternativo in via Vanzetti: “La città non può diventare la pattumiera dell’Umbria”

Presidio contro l’impianto di essiccamento fanghi: “A Perugia il progetto della cittadella giudiziaria, qui il ’caccavalorizzatore’. Ennesimo regalo della Regione nell’assenza dell’amministrazione comunale”

L’appuntamento era per le 10 in via Vanzetti, in una camminata lungo il Nera fino all’area interessata. Si è svolta stamattina la protesta organizzata dal Polo Alternativo contro l’impianto di essiccamento fanghi che dovrebbe sorgere proprio in via Vanzetti, accanto al depuratore Sii di Terni. Nonostante il ricorso depositato al Tar nel 2022 da un’associazione ambientalista, ancora attivo, l’iter è andato avanti quest'anno con il parere favorevole della Regione e con la conferenza dei servizi chiusa in maniera positiva. 

Seguendo i passi di Claudio Fiorelli, candidato sindaco del Polo Alternativo, diverse persone si sono riunite per osservare l’area adibita al maxi impianto. Presenti anche i consiglieri Luca Simonetti e Thomas De Luca (M5s) e Lorenzo Carletti, segretario Rifondazione comunista Terni (con la lista Bella Ciao presentata a supporto della candidatura di Fiorelli). 

“Ci troviamo nell’area - ha affermato Fiorelli - dove dovrebbe sorgere l’impianto del trattamenti di fanghi reflui di tutta l’Umbria, ennesimo regalo della Tesei a Terni coadiuvato dall'assenza di dell’amministrazione ternana. Quindi in città verrano concentrati tutti i fanghi regionali, una situazione che si va ad aggiungere a un impianto di depurazione già presente, a un inceneritore che si trova a trecento metri di distanza in linea d’aria, a un polo chimico poco distante e a un polo industriale nella stessa area. Facendo la somma noi siamo molto preoccupati per la salute di chi vive non solo in questo quartiere ma in tutta la città”. 

protesta movimento 5 stelle via vanzetti impianto fanghi

“La giunta regionale - continua Fiorelli - grazie a una delibera del 2022, con la complicità dell’amministrazione locale, ha dato vita all’ennesimo scempio. La questione non è solo grave perché concentriamo in un unico punti tutti i fanghi reflui, altamente tossici e che invece loro definiscono a impatto zero, ma anche per la posizione dove sorgerà l’impianto vicino a uno dei più grandi quartieri di Terni. Noi siamo molto preoccupati anche da un'altra situazione di cui non parlano, ovvero quella che riguarda i camion che pieni di fanghi sosteranno in città fino all’attesa di scarico del contenuto. Intanto è stato presentato un ricorso al Tar da parte di un’associazione ambientalista ma la situazione è meramente politica, la stessa politica che può fermare questo iter. È stato deciso di investire i fondi del Pnrr. A Perugia, per esempio, c’è il progetto della cittadella giudiziaria. A Terni, invece, la riqualifica prevede la trasformazione della città in una cloaca maxima con un impianto che, scherzosamente, noi chiamiamo ‘caccavalorizzatore’, parola che rende l’idea di quello che realmente è”.

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