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Protesta in Comune, si rischia blocco del Consiglio e della fiera

Dopo lo stato di agitazione si tenta la mediazione in prefettura, senza accordo scatterà da domenica lo stop agli straordinari: problemi anche per i controlli sull'ordinanza antismog

Potrebbe mettere a rischio lo svolgimento delle sedute del consiglio comunale e la vigilanza sulla fiera di Santa Lucia il blocco degli straordinari minacciato dalle rsu del Comune di Terni che nei giorni scorsi ha dichiarato lo stato di agitazione per i dipendenti di palazzo Spada.

Il blocco degli straordinari, con tutto quello che ne consegue, è infatti la prima azione di protesta che verrà messa in campo dal 16 dicembre qualora dovesse fallire il tentativo di conciliazione in prefettura che si attiva di norma in queste situazioni.  

"Se il tentativo, come prevedibile ad oggi, sarà negativo - spiega il segretario della Uil di Terni, Gino Venturi - per prima cosa partirà da domenica 16 dicembre il blocco del lavoro straordinario.  Questo inciderà sulla fiera di Santa Lucia, su una corsa podistica prevista per la mattinata, sulla partita di calcio allo stadio e sul controllo aggiuntivo del traffico per via delle disposizioni dovute allo smog. Nella stessa giornata si terranno due assemblee, una per turno, dei vigili urbani con all'ordine del giorno la definizione di ulteriori forme di lotta per quel settore. Intanto altre proteste saranno messe a punto anche per gli altri settori. Le rsu hanno deciso all'unanimità anche una manifestazione a palazzo Spada in concomitanza dei lavori del consiglio comunale, lavori che potrebbero risentire anch'essi del blocco del lavoro straordinario.

Salta il fondo sul salario accessorio 

Intanto è saltata la presentazione della costituzione del Fondo del Salario Accessorio, "atto fondamentale - sottolineano dall'Usb - da espletare entro la fine del mese, per preservare le economie e quindi la produttività dei lavoratori". "Fermo sul tavolo dei revisori dei conti - aggiungono - sembrerebbe che, seppur gli stessi abbiano già dato un qualche assenso telefonico, la firma sconti difficoltà 'di lontananza'.  La firma dell'atto insomma, sconterebbe la difficoltà degli organi revisori a non abitare nella stessa città. Ovviamente niente è stato determinato su tutto il resto, a parte la presentazione di una bozza di contratto decentrato svolta in maniera puntuale dagli uffici del personale, ma che non abbiamo neanche iniziato a discutere".

"È necessario che questa amministrazione cambi considerazione sui dipendenti del Comune di Terni - continuano dal sindacato - lavoratori che si sono messi immediatamente a disposizione della nuova Giunta, dalla quale hanno finora ricevuto solo maligne offese gratuite.  È necessario ricordare che chi ha portato allo sfascio questo Ente non sono certo i lavoratori che, anzi, hanno sempre supplito alle difficoltà con serietà e spirito di servizio. Se ci troviamo in queste condizioni la responsabilità è di quella classe politica, della quale anche questa Giunta fa degnamente parte, spesso inadatta, a svolgere un compito che i cittadini, compresi tantissimi dipendenti comunali, gli hanno assegnato con il voto.Se dobbiamo fare squadra per portare fuori dalle nebbie nella quale la politica lo ha cacciato questo il Comune di Terni i lavoratori, come sempre, sono pronti. La preoccupazione generalizzata è che chi non è affatto pronto siano altri, a partire dagli organi di questa Giunta, sindaco compreso. Nei prossimi giorni vedremo quale capacità di confronto e competenze metteranno in campo. Intanto i lavoratori inizieranno a svolgere solo le mansioni per le quali sono responsabili da contratto, accantonando tutte le responsabilità e funzioni aggiuntive che quotidianamente assumono pur non essendo riconosciute ed i cittadini, anche quelli dalla parola facile, ne avranno maggiore consapevolezza". 

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