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Terni raccontata da "Linea verde life": le storie 'green' della città dell'acciaio

Da Sessy Belli a Federico Nannurelli fino a Simone Bicorgna: tante storie raccontate nella puntata di Linea Verde life

Sono tante le storie raccontate da Marcello Masi e Daniela Garolla nella puntata di “Linea verde life” in onda su Rai 1 dedicata interamente a Terni e zone limitrofe. Uno spaccato della città dell’acciaio, sotto certi punti di vista inedito, volto a far conoscere eccellenze del territorio all’insegna della sostenibilità urbana: eco, bio, smart e green.

Si è partiti da via Lanzi dove i conduttori hanno incontrato Sessy Belli: “La passione per la cura del verde pubblico è cominciata due anni e mezzo fa. Il motivo? C’è da badare non solo al nostro ma a tutto ciò che ci appartiene. Mi occupo di circa duecento aiuole. La pianta davanti al palazzo del governo soffre se non mi vede per due giorni: abbassa le foglie”. Un passaggio all’azienda Tarkett ed il successivo tutto alla Cascata delle Marmore. Ad attendere Marcello Masi c’era Federico Nannurelli, funzionario del comune il quale ha spiegato: “Si tratta di cascata artificiali create dai romani nel terzo secolo avanti Cristo. Hanno ideato una cava che ha permesso di condurre l’acqua dal fiume Velino al Nera”. Sui flussi annuali: “Arriviamo a circa 400 mila visitatori l’anno, un dato in costante crescita molto importante. Si possono inoltre praticare anche molti sport, ci vogliono attrezzature e personale adeguato per potersi cimentare in determinate attività”. Una cascata sostenibile - ha spiegato il responsabile di ERG - ricordando come venga aperta: “1308 ore l’anno. Il resto dell’acqua confluisce nella centrale che riesce a produrre energia elettrica pulita per circa 300 mila famiglie. Tante le curiosità evidenziate, tra queste la moto elettrica fotovoltaica di Alessandro Ronca: “Ci sono dei pannelli ad efficienza molto elevata, in sei ore si ricarica completamente. Ha un motore a combustione interna”.

Nella seconda parte del reportage spazio a Simone Bicorgna e all’arte dello spostamento. “Una disciplina che lavora sui movimenti e corpo libero; proviene dalla Francia. Ci alleniamo all’aperto, è nostro interesse prenderci cura di questi spazi. Abbiamo fatto una grande bonifica su tutta l’area del Caos. Per anni era stata abbandonata. La disciplina è aperta a tutti ma ognuno può muoversi a seconda delle condizioni e le potenzialità, poi sta a noi allenatori e alla persona capire quali sono i movimenti sicuri e quelli meno da compiere”. Storie a lieto fine come quella di Chiara Barzetta ed il cavallo Nandos: “Sono ripartita” narrando le vicissitudini personali e le difficoltà incontrate prima dell’incontro con il mondo degli equini. “Mi ha, mi hanno dato quel contatto e quel calore che non sapevo dove trovare. L’amore per risalire”. Da qui si è passati al maneggio dove è presente l’istruttrice Daniela Lori e l’importanza di questa struttura per aiutare chi soffre di determinati comportamenti del disturbo e persone fisiche. Infine prodotti tipici e gastronomia raccontati da alcuni esercenti. Tra questi naturalmente il "pampepato" dolce della nostra tradizione. 

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