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Rivoluzione ztl, il futuro è la zonizzazione di permessi e parcheggi

Nel cassetto di Terni Reti il progetto di dividere la città in zone e differenziare i pass e le tariffe dei parcheggi. Più disabili che residenti autorizzati a passare sotto i varchi. Strisce blu, aumentano multe e ricavi

La modifica della zona a traffico limitato a Terni è tornata d'attualità ma mentre il dibattito si sta sostanzialmente focalizzando sull'apertura o meno dei varchi elettronici in alcune ore della giornata il futuro potrebbe essere invece un altro. Una città suddivisa in zone (come in realtà lo era prima dell'avvento delle telecamere nel 2004) dove i residenti avrebbero gratuitamente il pass di accesso per l'area in cui ricade la loro abitazione ma potrebbero pagare il permesso per accedere ad altre zone e dove le tariffe dei parcheggi sarebbero differenziate tra le varie aree di sosta e non uniche e uniformate come ora

Un "progetto nel cassetto" di Terni Reti, la società partecipata del Comune che nel 2016 ha rilevato le attività di Usi ora in liquidazione tra le quali la gestione della ztl, che potrebbe presto essere tirato fuori e messo sul tavolo della discussione. Tanto più che proprio a Terni Reti palazzo Spada ha chiesto un grosso sacrificio per contribuire a far quadrare i conti del bilancio riequilibrato con una rivisitazione delle convenzioni per il parcheggio di San Francesco e la gestione dell'aviosuperficie ma soprattutto un maggiore trasferimento degli incassi provenienti dalle strisce blu. 

"Tra i nostri compiti, oltre alla gestione delle attività che ci sono state assegnate, c'è anche quello di fare proposte e nel momento in cui ci si chiede di ridurre le spese e aumentare i ricavi noi le faremo", spiega il direttore di Terni Reti, Vincenzo Loperfido, impegnato in questi giorni nell'aggiornamento del piano industriale alla luce delle richieste dell'amministrazione comunale. E tra le proposte che potrebbero essere fatte c'è appunto la zonizzazione della ztl e la differenziazione delle tariffe delle strisce blu, piuttosto che un aumento generalizzato come temuto da molti dopo le richieste arrivate da palazzo Spada.  "Come peraltro avviene in molte città italiane - aggiunge Loperfido - anche se alla fine la decisione politica spetterà naturalmente all'amministrazione comunale".

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Il direttore di Terni Reti tuttavia non nasconde le perplessità su una possibile riapertura dei varchi elettronici in alcune fasce orarie. "Nelle città moderne - dice - la tendenza è quella di proteggere il centro storico, che ha un valore anche sociale. Con il completamento della ztl con l'installazione delle dieci telecamere pedonali entrate in funzione a gennaio 2018 ora possiamo dire che il sistema funziona ed è efficace anche se, ribadisco, spetta al Comune valutare le soluzioni e se dovessero chiederci di rimodulare gli orari di funzionamento dei varchi basterebbe un giorno per farlo". 

D'altronde gli investimenti fatti in questi ultimi due anni dal punto di vista dell'aggiornamento tecnologico del sistema hanno consentito e consentono un monitoraggio molto più capillare ed efficace rispetto al passato quando si registravano spesso casi in cui, ad esempio, il permesso di accesso alla ztl veniva utilizzato dai familiari anche dopo il decesso del titolare. "Eseguiamo regolarmente i controlli a campione sulle autocertificazioni per il rilascio delle autorizzazioni come prevede la Bassanini - spiega Fabio Moriconi, responsabile dei servizi interni - e dal giorno del decesso di una persona le targhe collegate al database vengono disattivate. Non ci sono dunque casi di utilizzo improprio. I nostri rilevatori e ausiliari del traffico inoltre, dotati di palmare collegato con la polizia locale, possono controllare in tempo reale la regolarità delle autorizzazioni. Anche per i disabili - aggiunge - c'è una procedura automatica di aggiornamento anche se i controlli sul corretto utilizzo del pass per disabili non spetta a noi". 

Nella ztl più disabili che residenti

Ma al di là della ztl, per sensibilizzare in generale la gente - e soprattutto i più "furbetti" - a un corretto uso del contrassegno di parcheggio per disabili, Terni Reti ha predisposto un piccolo opuscolo che viene distribuito proprio in questi giorni nel quale si riassumono le principali regole per non incorrere nelle sanzioni previste dal codice della strada. In base ai più recenti dati disponibili sono circa 4.200 i permessi di accesso alla ztl rilasciati a disabili (che possono associare fino a due targhe) superiori a quelli in uso ai residenti, 3.800, numero nel quale confluiscono anche i secondi e tripli pass che sono a pagamento. Circa 3.500 quelli invece concessi alle categorie produttive per un totale complessivo di 11.500 autorizzazioni a transitare e sostare all'interno della zona a traffico limitato.

Strisce blu, crescono multe e incassi

Stando ai dati contenuti nel bilancio riequilibrato recentemente approvato le 10 nuove telecamere pedonali (di cui da maggio è stata ampliata la fascia oraria di accesso mattutino dalle 4 alle 11) dovrebbero garantire al Comune di Terni un extragettito rispetto al passato di circa 500mila euro. In particolare nei primi due mesi di attivazione c'è stato un boom di multe per poi tornare a una media fisiologica di meno di 10 sanzioni al giorno. E' tuttavia dalle strisce blu che arrivano i maggiori introiti per Terni Reti e per palazzo Spada. Oggi dai parcometri si ricava un milione di euro ma sono in aumento anche gli incassi dalle multe per via di una maggiore - ed evidente - attività di controllo. Le multe per il mancato pagamento del parcheggio hanno avuto in questi ultimi due anni un aumento tra il 20 e il 30% facendo di rimando triplicare gli abbonamenti. "Aumentano sia i ricavi dai parcheggi che dalle multe - commenta Loperfido - e questo ci dice che c'è ancora un ampio margine di evasione sulla quale si può intervenire". A breve sarà introdotto una nuova app - Easypark - per pagare il parcheggio anche con lo smartphone che si andrà ad aggiungere a quelle già attive, MyCicero e Telepass, anche se fin qui i ternani hanno dimostrato di essere poco "smart": solo il 3% utilizza infatti queste applicazioni. 

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