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Scontro sulla delibera "salva farmacie", grillini all'attacco

La proposta della Giunta passa in commissione e venerdì andrà in Consiglio, il M5S: "Atto inefficace, la maggioranza vuole mandare in liquidazione la società per svenderla ai privati"

E' scontro sulla delibera "salva farmacie". La proposta della Giunta presentata dall'assessore Dominici è passata in terza commissione con i voti della maggioranza che ha bocciato l'emendamento presentato dal M5S con il quale si chiedeva di aggiornare anche il piano di razionalizzazione delle società partecipate, che la precedente amministrazione aveva approvato il 29 settembre 2017, e specificare ulteriormente la volontà di non voler cedere  il 90% delle quote della società.

Un passaggio necessario per i pentastellati per evitare la tagliola della legge Madìa e la successiva liquidazione, sul quale lo stesso Dominici aveva manifestato apertura, che tuttavia è stato ritenuto superfluo dai commissari del centrodestra che hanno respinto la proposta dei Cinque stelle. Ora la delibera è stata inserita all'ordine del giorno del consiglio comunale convocato per domani gioved' 27 settembre e venerdì 28, ultimo giorno utile - secondo i grillini - per evitare l'applicazione della legge Madìa. Parla di "aperta violazione del regolamento" e di "buona dose di arroganza" da parte della maggioranza il consigliere comunale grillino Thomas De Luca. "Un atto di prepotenza a cui il M5S - dice - non intende sottostare.La delibera della maggioranza è inefficace ad evitare gli effetti della legge Madia: una delibera inconsistente, inadeguata e fatta con i piedi. Solo attraverso l'approvazione di un aggiornamento del piano così come contenuto nella delibera "Salva Farmacie" che avevamo proposto sarà possibile salvare la società. Dopo la bocciatura dell'emendamento, questo violento atto di forza è la prova che la volontà della maggioranza è quella di mandare forzatamente in liquidazione Farmacia Terni con un artificio politico per poi svendere ai privati".

"Quanto afferma il M5S sulla questione delle farmacie comunali è una strumentalizzazione politica di una preoccupazione giuridica che io tuttavia ritengo fondata", commenta il capogruppo di Senso civico, Alessandro Gentiletti. Infatti - spiega - già nell'agosto del 2018, come risultante dagli atti al protocollo del Comune di Terni, ho evidenziato alla Giunta che solo annullando in via di autotutela la delibera del settembre 2017 relativa alla ricognizione delle partecipate e proponendo l'adozione di una nuova, che escluda le farmacie dal novero degli enti da privatizzare, si potrà avere la certezza assoluta che la Corte dei Conti non farà alcun rilievo e non vi sarà alcun rischio relativo alla dismissione coatta dell'ente farmacie comunali. 

"La possibilità è astratta e potrebbe rilevarsi infondata - prosegue - e qualsiasi altro atto, compresa l'attuale delibera proposta dalla Giunta, che non voterò,  la proposta di emendamento del M5S bocciata ieri dalla terza commissione e la delibera sempre del M5S che invece voterò, non potranno eliminare questa debole ma esistente preoccupazione giuridica. Per questo, come ho ribadito in terza commissione, avrei gradito che la Giunta avesse acquisito un parere dell'avvocatura in ordine al primo aspetto e sempre per questo ho stigmatizzato e stigmatizzo lo scivolamento del dibattito sul terreno del protagonismo politico. Rinnovo dunque l'appello al sindaco affinché usi la strada più breve e sicura: proponga d'urgenza al Consiglio di intervenire in via di autotutela".

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