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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Sanità, il grande "affare" del sociale ora vale 100 milioni di euro

A novembre scade l'appalto per i servizi sociosanitari in delega, la Asl Umbria 2 si prepara al maxi bando che per la prima volta coprirà tutto il territorio dell'azienda sanitaria da Terni a Foligno

Un affare da cento milioni di euro. Tanto varranno i servizi sociosanitari che i Comuni si preparano ad affidare in delega all'Asl Umbria 2 nella maxi gara che per la prima volta metterà a bando la gestione per l'intero territorio coperto dall'azienda sanitaria. I precedenti bandi, che avevano gestito speratamente le vecchie Asl di Terni e Foligno, scadono a novembre ed "entro il mese" - afferma il direttore amministrativo dell'Asl Umbria 2, Enrico Martelli - la direzione conta di approvare le modalità di selezione del nuovo gestore. 

"Il valore è ancora da definire nel dettaglio - spiega - così come la durata ma l'importo dovrebbe aggirarsi intorno ai 100 milioni di euro. Con il bando si andrà ad individuare un unico gestore dei servizi senza distinzione territoriale, l'unica separazione sarà per ambiti di intervento: anziani, salute mentale, disabilità e disabilità minori". Il precedente appalto affidato nel 2013, con una durata di tre anni più due di proroga, soltanto per il Comune di Terni ammontava a circa 75 milioni di euro. Una nuova sfida che potrebbe imporre alle cooperative sociali che in Ati si erano aggiudicate la gara eventualmente anche di ragionare in cordata con i soggetti che gestiscono gli stessi servizi tra Foligno e Spoleto. "Mi auguro soltanto che sia una bella gara sulla qualità dei servizi", chiosa Martelli.

Le modalità di gestione dei servizi socio sanitari dunque non cambieranno con buona pace di quel pezzo di centrodestra che ora governa la città di Terni e che negli anni scorsi, contestando il sistema di affidamento alle cooperative sociali che tante polemiche ha scatenato, aveva più volte proposto di ricorrere al sistema dei voucher con i quali l'utente avrebbe scelto liberamente sul mercato il soggetto a cui affidarsi. "Per questo tipo di servizi se a livello nazionale e regionale non cambiano le norme non si può procedere diversamente da come fatto fino a oggi", afferma il direttore amministrativo dell'Asl Umbria 2 che pure ha partecipato a gruppi di lavoro nazionali che stanno ancora approfondendo la questione. "Al momento - conclude - l'unica forma di assistenza indiretta è quella per le prestazioni regionali che afferiscono al fondo per la non autosufficienza e che prevedono l'erogazione di un assegno mensile gestito in proprio dall'utente". 

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