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Frane e alluvioni, “quell’area è a rischio”. Ma il Comune di Terni tira dritto: “Si può costruire”

La delibera di Palazzo Spada: “Gli interventi per la messa in sicurezza potrebbero avvenire tra diversi anni, ma l’area tra strada di Sabbione e via Narni è strategica per lo sviluppo economico della città”

Area “strategica per lo sviluppo economico della città” o zona a forte rischio idrogeologico? L’una e l’altra. Con al centro un’incognita: i tempi relativi alla realizzazione degli “interventi per la messa in sicurezza” che, si ipotizza, “vengano eseguiti nei prossimi anni. Tuttavia, il protrarsi dei tempi tecnici, genera problemi per lo sviluppo di nuove attività produttive di rilevante interesse pubblico”.

E così, il Comune di Terni prende il toro per le corna e dichiara l’interesse pubblico per la fascia di territorio tra strada di Sabbione e via Narni. La stessa area per la quale – con delibera 114 del 5 aprile 2006 - il comitato istituzionale dell’autorità di bacino del fiume Tevere (ora Autorità di bacino dell’Appennino centrale) aveva individuato “prescrizioni e modalità di intervento atte a prevenire il rischio di esondazioni nel bacino fluviale del Tevere”.

Il piano stralcio segna sulla mappa le zone più a rischio frane e alluvioni, proprio in virtù della vicinanza con il fiume Nera e “oltre a prevedere interventi pubblici per la messa in sicurezza delle zone esposte ad esondazione – è scritto nella delibera approvata dalla giunta Latini lo scorso 14 settembre - contempla sostanziali limitazioni all’attività edificatoria relativa ad aree comprese all’interno di fasce fluviali. Nel territorio comunale, trattasi di zone adiacenti o prossime al fiume Nera, per le quali è previsto il divieto di nuove edificazioni fino alla definitiva messa in sicurezza degli argini.

Tre le fasce individuate dal piano della Autorità di bacino: nella “fascia A” non sono ammessi interventi di nuova edificazione o ampliamento degli stabilimenti esistenti, salvo eccezioni espressamente previste nelle norme tecniche di attuazione; nella “fascia B” sono previste le medesime limitazioni della “fascia A”, salvo ulteriori eccezioni previste nella normativa tecnica; nella “fascia C” sono consentiti gli interventi edilizi- comprese le nuove edificazioni, a condizione che sia acquisito il parere dell’autorità idraulica competente. 

La mappa delle zone a rischio è stata aggiornata nel 2018, aggiungendo “alcuni corsi d’acqua ubicati nel Comune di Terni: Fosso Rivo e Morgnano, Fosso Lagarello, Calcinare, Serra, Toano, Capparone, Fiaia, Collescipoli, Valenza”.

Le limitazioni fanno però a pugni con un’altra considerazione: “Gli interventi programmati dalla Regione dell’Umbria per garantire adeguati livelli di sicurezza, non ancora finanziati, si ipotizza che vengano eseguiti nei prossimi anni. Tuttavia – è scritto nella delibera - il protrarsi dei tempi tecnici, genera problemi per lo sviluppo di nuove attività produttive di rilevante interesse pubblico. L’area (…) è caratterizzata da numerose attività industriali, artigianali, commerciali e direzionali ed è urbanisticamente votato allo sviluppo di nuove attività produttive. La zona, nella quale la presenza di edifici ad uso produttivo e servizi, è caratterizzata da una zona altamente antropizzata, nella quale la presenza di edifici con destinazione produttiva e servizi è prevalente rispetto alle aree inedificate”.

La zona però “è individuata in fascia A e, pertanto, vi sono sostanziali preclusioni all’attività edilizia”. Allo stesso tempo, “il piano regolatore ripropone e sviluppa le previsioni urbanistiche vigenti, caratterizzate dalla forte impronta produttiva industriale-artigianale delle aree produttive/artigianali tra strada di Sabbione e via Narni, in una visione altamente strategica per lo sviluppo economico della città”.

Alla riflessione si aggiunge il fatto che allo sportello unico per le attività produttive di Palazzo Spada è stata presentata una “istanza di procedimento ordinario (…) per un intervento di ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione di edifici ad uso produttivo siti in Terni nell’area ubicata tra Strada di Sabbione e Via Narni”.

“L’intervento richiesto, che prevede investimenti non delocalizzabili volti ad ampliare e sviluppare la propria attività produttiva, presenta degli importanti elementi di pubblico interesse con conseguenti benefici effetti per l’occupazione e per l’economia locale” e “costituisce un vantaggio per l’occupazione e l’economia del territorio”, spiega la delibera comunale.

L’esecutivo dunque non solo riconosce il pubblico interesse per gli interventi oggetto della richiesta ma rileva anche che “per permettere il mantenimento delle attività esistenti non delocalizzabili e definire i procedimenti edilizi oggetto della richiesta, si rende opportuno estendere il riconoscimento dell’interesse pubblico a tutte le iniziative connesse agli interventi di nuova costruzione, ristrutturazione urbanistica e ristrutturazione edilizia nelle aree ubicate tra Strada di Sabbione e via Narni, che garantiscono nuova occupazione e sviluppo economico del territorio comunale”.

Via libera agli interventi edilizi pur se all’interno di un’area che – al momento – non lo prevedrebbe, a patto che “tali aree” vengano “comunque valutate da un quadro di compatibilità idraulica previa verifica delle condizioni di sicurezza connesse all’assetto idrogeologico delle singole zone, da accertarsi mediante acquisizione del parere favorevole della competente Autorità idraulica sui singoli interventi”.

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