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Tct Terni, Ast convoca il tavolo per lunedì mattina: “Adesso è il momento dei fatti” - FOTO

La notizia arrivata durante il presidio sotto al Comune dopo l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per 51 dipendenti

La notizia arrivata durante il presidio al Comune: Ast ha convocato un tavolo, lunedì mattina dalle ore 9, per la vertenza Tct dopo l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per 51 dipendenti. Maestranze, Rsu e sindacati si sono ritrovati stamattina davanti a palazzo Spada per la prima iniziativa dello stato di agitazione a cui faranno seguito la presenza dei lavoratori Tct domani durante il Giro d’Italia e un altro presidio in programma alla Regione. Ora la speranza per i 51 lavoratori è che il dialogo tra Tct e Ast-Tubificio vada avanti. 

presidio Tct a palazzo Spada

“La diatriba commerciale tra due privati non può sfociare nel licenziamento di 51 lavoratori - ha dichiarato Emilio Trotti, Cisl metalmeccanici -. Chi di dovere si faccia carico delle proprie responsabilità da chi ha aperto la procedura fino ad arrivare a chi ha dichiarato che Ast è la casa comune”. 

“L’impegno da parte delle aziende nell’ultimo periodo c’era - ha affermato Gioacchino Olimpieri, Fismic - e doveva risolvere questa problematica. Noi auspichiamo che la procedura non arrivi a termine, anche perché l’impegno non prevedeva perdita occupazionale e lavorativa sul territorio”. 

“Lunedì - sottolinea Daniele Moretti, Fiom Cgil - chiederemo azioni concrete di responsabilità nei confronti di questi lavoratori, spostati da una parte all’altra senza prospettive future. Oggi ancora non c’è l’accordo di programma e il tempo non è più nostro amico. La discussione va fatta in maniera celere, chiedendo concretezza negli impegni presi nel tempo. Adesso è il momento dei fatti”

In mattinata, poi, ecco arrivare una nota aziendale: "Tubificio di Terni prende atto della decisione unilaterale di Tct Srl di interrompere le attività imprenditoriali a partire dal 22 maggio 2023 e di avviare una procedura di licenziamento collettivo, nonostante il contratto d’appalto in essere con Tubificio di Terni che scade nel marzo 2024. L’interruzione arbitraria e illegittima del rapporto contrattuale con Tubificio di Terni causerà ulteriori danni, che saranno addebitati ai responsabili. Ast conferma che contribuirà a risolvere, nella misura a lei possibile, le eventuali criticità occupazionali che dovessero insorgere, nei tempi e con le necessarie modalità". 

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