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La città che cambia, parco Ciaurro sarà raddoppiato ma resta la "grana" Cardeto

Con l'abbattimento dei pini in via Lungonera parte il progetto Terni Verde 2018-2023, Melasecche: in cinque anni sarà una città da record, ma serve l'aiuto di privati e famiglie. Il M5S: solo fuffa, la motosega ha cambiato padrone

"Vogliamo che Terni torni a essere una città che guarda avanti e che investe sul suo futuro. E non c'è migliore immagine per rappresentare questo spirito che piantare alberi". Con queste premesse il Comune di Terni lancia il progetto "Terni Verde 2018-2023" che tuttavia parte per far fronte a un'emergenza. Ovvero la pericolosità dei pini di via Lungonera Savoia dove ieri mattina sono iniziati i lavori per abbattere 44 piante.

"Una scelta dolorosa ma necessaria - ha sottolineato l'assessore all'Ambiente, Benedetta Salvati - alcuni di queste piante già dal 2015 erano state inserite nella categoria D, quella più a rischio, e quanto successo nei giorni scorsi, quando un grosso ramo è caduto in condizioni metereologiche favorevoli, ci ha convinto ad accellerare i tempi". "Ma tutti gli alberi abbattuti saranno sostituiti in numero uguale e laddove possibile anche superiore con essenze arboree più idonee al tessuto urbano per ridare ossigeno alla città anche dal punto di vista estetico", ha aggiunto il sindaco Leonardo Latini. Al momento l'ordinanza con cui è stata chiusa al traffico via Lungonera Savoia - con doppio senso istituito in via Piave - sarà valida fino al 31 agosto ma potrebbero volerci più di cinque giorni per completare l'intervento che in alcuni tratti, dove i grossi rami minacciano le case, è particolarmente complicato ed elaborato. 

"Una città da record"

Come anticipato nei giorni scorsi da Terni Today sono circa 300 gli alberi pericolosi da abbattere in città e un migliaio quelli che si vogliono ripiantare secondo un piano peraltro già partito due anni fa. "Senza contare i circa 250-300 alberi privati di cui ogni anno riceviamo richieste di abbattimento e che, se venisse rispettate la legge regionale che impone per compensazione la messa a dimora di due piante per ognuna tagliata, avremmo almeno altri 400 nuovi alberi", ha detto il responsabile dell'ufficio Verde pubblico, Federico Nannurelli. "In cinque anni vogliamo stabilire il record assoluto nella città di Terni per numero di alberi piantati", ha lanciato la sfida l'assessore al Decoro urbano, Enrico Melasecche, lui che dai banchi dell'opposizione negli ultimi anni ha spesso pesantemente criticato i suoi predecessori "Attila" e la loro "politica della motosega". Anche se, paradossalmente, il piano per Terni Verde parte delle motoseghe in azione in via Lungonera Savoia. Cosa è cambiato? "Ho criticato in passato perché venivano spesso tagliati alberi che non erano malati - ha replicato Melasecche - mentre oggi c'è un piano strutturato che non solo interverrà sulle emergenze ma riguarderà organicamente tutta la città".

Parco Ciaurro sarà raddoppiato 

Il piano si articolerà in 5 stralci a partire dall'autunno 2018 e per quelli a seguire, ovvero i momenti migliori per la messa a dimora di nuove piante "non arbusti ma alberi di almeno 15-20 centimetri di diametro". Via Borsi, via Bramante (dove le radici dei pini hanno ridotto l'area degli uffici finanziari a una duna urbana), viale dello Stadio e via Di Vittorio le zone più critiche che avranno una priorità. In cassa ci sono 300mila euro per portare a termine un lavoro iniziato due anni fa ma per "Terni Verde" serviranno altri fondi e così il Comune chiama a raccolta la città. "Abbiamo già parlato con la Fondazione Carit - ha detto Melasecche - che ci ha dato la disponibilità ad essere main sponsor dell'operazione ma noi vogliamo coinvolgere anche le associazioni e le stesse famiglie che potranno comprare un albero, magari da dedicare a figli e nipoti, e metterlo a disposizione della città. I loro nomi poi saranno inseriti in un 'Libro verde' della città". In cantiere anche l'ampliamento del parco Ciaurro. "Siamo in contatto con i proprietari dell'area Bizzoni - ha spiegato ancora l'assessore - per acquisire un'area oggi abbandonata che confina con il parco Ciaurro all'altezza di porta Sant'Angelo. L'intenzione è di acquisire l'area per raddoppiare il parco e riqualificarlo con spazi da destinare magari alla ginnastica ad aria aperta. Stiamo cercando poi un finanziamento per riqualificare i giochi per i bambini in molti parchi cittadini devastati dai vandali". Si pone tuttavia proprio il problema del controllo di queste aree visto che lo stesso parco Ciaurro come altri spazi verdi della città sono diventati rifugio di balordi e tossicodipendenti. "Dobbiamo pensare ad affidare in gestione queste aree per poterle anche controllare - ha aggiunto Melasecche - la città non può essere in balìa di pochi incivili. Come abbiamo annunciato chi sporca e chi danneggia le cose andrà sanzionato e dove sarà necessario chiederemo anche l'intervento della procura. Non abbiamo i soldi per assumere tutti i vigili urbani che servirebbero, chiediamo a 100mila ternani di essere i nostri occhi e segnalarci tutte le situazioni di degrado".

La "grana" Cardeto

E tra queste viene da tempo segnalata, non solo dai cittadini, anche la situazione del parco di Cardeto dove i lavori di riqualificazione iniziati cinque anni fa sono ancora al palo. Nei giorni scorsi il Comune aveva utilizzato il pugno duro con l'attuale concessionario diffidandolo entro cinque giorni a mettere in atto una serie di interventi per la messa in sicurezza della zona. Ma la soluzione al problema sembra ancora lontana. "E' un problema complesso - ha detto Melasecche - non possiamo fare gli sceriffi anche perché ci sono situazioni cristallizzate e contrattualizzate per le quali serve la giusta prudenza per non mettere in difficoltà l'amministrazione. Stiamo interloquendo con le diverse proprietà della società e risolvere il problema di Cardeto è una delle priorità di questa Giunta". Lo ribadisce anche il sindaco Leonardo Latini per il quale occorre "trovare le soluzioni giuridicamente percorribili".  

Il M5S attacca: la motosega ha cambiato padrone

"Quanta fuffa per dire che la motosega di Bucari (l'ex assessore della Giunta Di Girolamo, ndr) ha semplicemente cambiato mano, la stessa criticata aspramente da associazioni ambientaliste illustri e dalle opposizioni". Va all'attacco il capogruppo del M5S in consiglio comunale, Luca Simonetti. "Ad oggi - afferma - non è cambiato nulla su questo fronte tranne chi governa Terni. Vedremo questi pareri della comunità montana come sono stati redatti, ricordo benissimo quelli che davano mandato di abbattere essenze arboree alla giunta Di Girolamo. Intanto si continuano a tagliare alberi in massa come se non ci fosse un domani, senza una programmazione per regolare abbattimenti e piantumazioni contenendo l'impatto ambientale, urbanistico ed architettonico, di tali interventi. Come se in una città con livelli d'inquinamento da record europeo un nuovo albero avesse lo stesso impatto sull'ambiente di una pianta adulta". 

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