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I progetti del passato e gli ostacoli di oggi. Intanto, strada del Gioglio a Terni affonda nel degrado

Tra il 2006 e il 2008 qualcosa si era mosso, mentre il centro sportivo della Ternana deve districarsi tra ricorsi e comitati: cosa era previsto allora e cosa dovrebbe nascere oggi, piani a confronto

Un’area, due progetti, due cammini diversi. Strada del Gioglio, l’erba è tornata a crescere. Eppure, qualche anno fa un progetto di totale riqualifica dell’area stava per vedere la luce, fermato in quel caso solo da problemi fuoriusciti prima dell’avvio lavori. Oggi, invece, un altro progetto, quello del centro sportivo della Ternana Calcio, deve districarsi fra ricorsi un comitato creato durante l’iter.

Si parla dell’area di strada del Gioglio che comprende anche Villa Palma, sempre al centro di ipotesi ristrutturazioni visto lo stato di degrado. Tutto inizia tra il 2006 e il 2008, quando viene lanciato il progetto di riqualifica della zona,, vincolato dal ministero dei beni culturali. Il progetto prevedeva una cementificazione di 40mila metri cubi, poi ridotta a poco più di 10mila, per strutture su tre livelli, centri per ricerca medico scientifica e socio-sanitaria, riqualifica del parco e uno spazio con destinazione d’uso sportiva, comprensivo di un palazzetto. Tutto, poi, bloccato per ragioni esterne all’iter progettuale. 

progetto 2008 villa palma terni

Balzo di quindici anni. La Ternana individua l’area di strada del Gioglio per creare quel Ternanello a lungo inseguito dalla precedente proprietà rossoverde. Il progetto, in questo caso, prevede una cementificazione ridotta (sotto i 10mila metri cubi) con strutture non su tre livelli e la presenza dei campi d’allenamento. Arriva, però, il deposito del ricorso al Tar da parte del comitato Tuteliamo Colle dell’Oro, contro la delibera del consiglio comunale circa la “variante parziale al Prg parte operativa comparto Villa Palma per alienazione e attuazione del nucleo fd4 di proprietà comunale”, con i ricorrenti che si sono attivati dopo la delibera di conferma dell’alienazione del terreno (costo 377mila euro) e della variante urbanistica del marzo 2023. 

Spinta data anche dall’effetto concreto scattato il primo gennaio scorso del decreto legislativo 38 del 2021 in merito alle “misure in materia di riordino e riforma delle norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi e della normativa in materia di ammodernamento o costruzione degli impianti sportivi”, che regola i rapporti tra l’ente comunale e le società sportive dilettantistiche e professionistiche. 

Ostacoli, progetti passati ed evoluzioni future, tutto mentre lo stato di abbandono e degrado della zona rimane. 

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