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Acciai Speciali Terni, celebrazione prenatalizia: “Il Natale è accogliere la persona stessa di Gesù, tutta la sua vita e farla calare nella nostra"

Il vescovo Francesco Antonio Soddu: “La nostra presenza qui, sta ad indicare la volontà comune di vivere secondo giustizia, nell’accoglienza reciproca e del Signore che viene”

Una tradizione che si rinnova, in preparazione alle festività natalizie. Nel corso della giornata di oggi, venerdì 16 dicembre, è stata celebrata la santa messa ad Acciai Speciali Terni da monsignor Francesco Antonio Soddu. Uno scambio di auguri, in una delle feste più importanti e sentite dell’anno. Presenti il presidente Giovanni Arvedi, l’amministratore delegato Mario Caldonazzo, la dirigenza aziendale, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei. Inoltre il sindaco Leonardo Latini, la presidente della Provincia di Terni Laura Pernazza, il questore Bruno Failla, le altre autorità civili e militari della città ed i rappresentanti dei sindacati.

La messa è stata concelebrata dal vicario generale della diocesi monsignor Salvatore Ferdinandi e dal cappellano della fabbrica don Marcello Giorgi. La celebrazione è stata animata dalla Corale del Cuore e dalla splendida voce della soprano Desiree Giove la quale, al termine della messa, ha dato una bella interpretazione dell’Ave Maria. Il vescovo Soddu, durante l’omelia ha affermato: “Prepararsi al Natale, al grande dono che Dio fa di sé stesso significa anche esercitare le buone prassi date da Dio per il bene comune: osservare il diritto e praticare la giustizia. Riconoscendo, rispettando ed esercitando i diritti e la giustizia, allo stesso tempo avviene la realizzazione della persona e si vive la felicità, ciò che la Bibbia definisce col termine ‘beatitudine’. La nostra preghiera la condivisione del medesimo destino, l’incontro con il Signore in preparazione al Natale, la nostra presenza qui, sta ad indicare la volontà comune di vivere secondo giustizia, nell’accoglienza reciproca e del Signore che viene”.

Il vescovo ha poi aggiunto: “A questa felicità e realizzazione della vita, sono chiamate tutte le genti, tutte le Nazioni. Il dono del Figlio di Dio infatti non è proprietà esclusiva di qualcuno, ma è per tutti. Spesso anche la nostra fede si riduce a fuoco d’artificio fugace, bello, strepitoso, ma senza consistenza. Senza che tutta la vita ne venga irrorata, coinvolta e quindi plasmata. Pensiamo a quante occasioni della vita, pur vissute con intensità, poi non lasciano alcun segno. Ebbene, anche di fronte a questi nostri atteggiamenti, Gesù non ci nega la sua presenza che in questo periodo si concretizza nel dono della gioia del Natale”.

Ed ancora: “Dobbiamo però stare attenti a non ridurre, banalizzandolo, questo tempo. Il Natale non è una favola o una fiaba. Non è un colpo di bacchetta magica, ma l’evento salvifico dell’incarnazione del Figlio di Dio che coinvolge tutta la nostra vita. Per ogni persona, nella fattispecie per voi che lavorate in questo luogo, tutto questo si traduce nel saper accogliere il messaggio evangelico. Non delle parole o dei bei pensieri ma il Vangelo, ossia la persona stessa di Gesù, tutta la sua vita e farla calare nella nostra; nelle nostre membra, per rendere evidente la speranza in un futuro migliore, per noi, le nostre famiglie, la nostra società”.

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