Strade a Terni, la vita utile ed il rifacimento dello strato di usura: “In alcuni tratti non viene effettuato da oltre vent’anni”
La relazione dell’ingegnere Federico Nannurelli esposta durante la prima e terza commissione consiliare, ad inizio della settimana corrente
Un documento articolato, quanto dettagliato, è stato oggetto di dibattito nel corso della prima e terza commissione congiunta. L’ingegnere Federico Nannurelli, infatti, ha preparato una relazione sulla condizione in cui versano le strade ternane fornendo dati, tipologie di interventi, strategie, investimenti e criticità. Ad affiancare il dirigente il collega Stefano Carloni che fa parte integrante del team dei lavori pubblici e manutenzioni.
Le slide in sequenza hanno posto in essere una riflessione: per produrre degli effetti benefici sul bilancio dell’ente e contestualmente risolvere le emergenze, occorrerebbe disporre di tre milioni di euro annui (due milioni per la manutenzione straordinaria, ed uno per quella ordinaria). Tali investimenti consentirebbero di rispondere ai bisogni della comunità.
Il Comune di Terni detiene di 1200 km di strade comunali che si suddividono in urbane ed extraurbane per circa 600 km e vicinali d’uso pubblico per circa 600 km. Nell’ultimo quinquennio le spese di gestione medie sono state pari a 2 milioni e mezzo con un incremento fino ad oltre 13 milioni, nell’anno in corso. Una percentuale risalta dalla relazione: il 65% delle strade necessitano di una manutenzione straordinaria poiché, i materiali del piano viabile e le opere d’arte, sono prossime al termine della loro vita utile.
Il concetto di vita utile è ben inquadrato, all’interno di una ulteriore riflessione. Il rifacimento dello strato di usura andrebbe eseguito ogni 10- 15 anni, in base alla tipologia di tecniche realizzative e materiali utilizzati. In alcuni tratti stradali non viene effettuato da oltre 20 anni. In pratica il concetto di manutenzione è declinato come il complesso delle operazioni pensate per conservare nel tempo le caratteristiche funzionali di una singola arteria. In questo contesto rientra la vita utile.
Lo scenario tracciato è dunque chiaro: “A causa delle carenti risorse finanziarie ripetuta negli anni, lo stato delle strade ha subito un irreversibile deterioramento che ha comportato generalmente uno stato prossimo alla fine della vita utile del bene, che impone oggi una nuova strategia nella programmazione degli interventi di recupero e manutenzione straordinaria che consentirà di rinnovare la vita del bene e determinare i fattori di sviluppo di crescita, nonché incrementare l’utilità e il pregio riducendo i costi di gestione ordinaria negli anni successivi. Nel tempo si potranno liberare le spese correnti e garantire una migliore e più razionale gestione del territorio”.
Il documento, nella sua ultima parte, si sofferma sulla pianificazione ossia lo strumento essenziale per contemperare alle esigenze dell’ente e della comunità. Vengono individuate cinque fasi distinte ovvero progettazione iniziale, rilevamento dati, analisi dei possibili interventi, programmazione, esecuzione e controllo. A breve l’amministrazione presenterà il bilancio che consentirà di capire le linee di indirizzo, anche sul fronte degli interventi.