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"Vogliamo lavorare". Il grido dei lavoratori della Treofan al liquidatore. Le istituzioni si uniscono per il polo chimico

Una dimostrazione pacifica dei lavoratori Treofan nei confronti del liquidatore, Ettore Del Borrello, al quale è stata fatta pervenire una richiesta di ritiro della procedura di liquidazione firmata da 170 rappresentanti istituzionali

Lo hanno accolto agli ingressi dello stabilimento urlando: "vogliamo solo lavorare".  Una dimostrazione pacifica nei confronti di Ettore Del Borrello incaricato di "liquidare" la Treofan Terni. Un dramma economico e sociale che toccherà decine di famiglie e azzerare quello che da sempre è stato definito come "un baluardo per il settore chimico a livello territoriale, nazionale ed europeo".

Una situazione molto delicata che ha visto compattarsi l'arco istituzionale umbro. "Sono stati oltre 170 i rappresentanti dei cittadini, dal consiglio comunale di Terni al parlamento europeo, che hanno sottoscritto una richiesta inviata oggi al liquidatore della Treofan per chiedere il ritiro della procedura di liquidazione”, dichiara il sindaco di Terni Leonardo Latini. “Si tratta di una richiesta che trae la sua forza e la sua legittimità dalla rappresentatività dei tanti che l’hanno sottoscritta e che per questo non può essere ignorata”.

La richiesta è stata sottoscritta da tutti i consiglieri e dalla giunta comunale di Terni, da numerosissimi sindaci dell’intera Umbria, dal presidente di Anci Umbria, dal presidente della giunta regionale, dall’intera giunta e da tutti i consiglieri regionali dell’Umbria, dal presidente e da tutti i consiglieri della provincia di Terni, da tutti i parlamentari dell’Umbria e da quattro europarlamentari della nostra circoscrizione.

“Con l’apertura della procedura di licenziamento e la conseguente cessazione delle attività produttive si determinerebbe un gravissimo impatto occupazionale - si legge nella lettera invata al liquidatore - che non riguarderebbe solo i lavoratori della Treofan, ma che investirebbe a cascata tutto il polo chimico e tutte le aziende dell’indotto

A difesa del patrimonio occupazionale e del know-how, si richiede di ritirare con effetto immedato la procedura di licenziamento collettivo e procedere all’attivazione degli idonei ammortizzatori sociali che, come nel caso della CIGS per cessazione, permetterebbero di avere tempi più congrui rispetto ai 75 giorni previsti dalle norme sui licenziamenti collettivi, per sviluppare progetti industriali volti alla ripresa produttiva dello stabilimento.

L’obiettivo è di garantire al nostro territorio la salvaguardia dei livelli occupazionali, attraverso il consolidamento e lo sviluppo delle produzioni della Treofan di Terni”.

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