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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Farmacie comunali, "asse" tra 5 Stelle e Dominici: stop alla vendita

La delibera dei pentastellati torna in commissione, De Luca: vediamo prima il documento della giunta. L'assessore alle Partecipate: ma dobbiamo trovare un manager per la gestione

"Aspetteremo domani, in commissione, per vedere la delibera di Giunta sulle farmacie e il suo dispositivo: nel caso in cui le parole corrisponderanno ai fatti, potremmo pensare al ritiro della nostra proposta di delibera valutando nel contempo quella presentata dalla Giunta. Il tutto perché a noi non interessa mettere la bandiera su questo importante risultato, anche se il nostro intervento ha indubbiamente evitato il disastro e salvato le farmacie". Così parlava ieri Thomas De Luca, consigliere comunale del M5S. 

Il giorno tanto atteso è arrivato, ma non è arrivata la soluzione. All'ordine del giorno c'era la votazione della delibera, formulata dai pentastellati, per salvare le farmacie ternane. Ma non si è mai arrivati al voto che è stato rimandato a venerdì 21.

Dopo una breve presentazione della delibera esposta dal capogruppo Luca Simonetti, l'assessore alle Partecipate, Fabrizio Dominici, ha illustrato la sua idea. "Ho abbozzato una proposta di giunta. Sono d'accordo con voi, salviamo le farmacie, ma a far loro capo dovrà esserci un manager scelto in base a determinate caratteristiche. Le farmacie nelle condizioni in cui sono, sono invendibili".

Quindi sembrerebbe esserci una sorta d'intesa tra assessore e M5S. Quello su cui però non sono d'accordo è se il 28 settembre sia un termine perentorio o ordinatorio. Facciamo un passo indietro. Nella documento del 2017 in cui si deliberava l'alienazione delle farmacie il termine indicato era appunto quello del 28 settembre. La preoccupazione dei 5 Stelle è che questo termine sia perentorio perché nel caso in cui fosse così l'ente non avrebbe più alcun diritto sulle farmacie e quindi si rischierebbe di non poter più tornare indietro per ipotizzare una nuova soluzione.

L'assessore, al contrario, è pienamente convinto che il termine sia ordinatorio. "Non c'è alcun rischio per i cittadini e quindi per l'azienda", ha ribadito. "Tutto quello che c'era da dire è stato detto. Tutta la giunta ritiene che non vadano vendute anche perché la situazione economica e il sovraccarico dei dipendenti fanno di Farmacia Terni una società non appetibile sul mercato".

Al termine della commisione dunque sono due i nodi rimasti. La perentorietà o meno del termine e la votazione della delibera dei 5 Stelle. Così sono cambiati gli oggetti delle votazioni. Con la maggioranza ha vinto la proposta di presentare all'avvocatura del Comune la questione della cogenza del termine. E all'unanimità è passata la decisione di rinviare in commissione, venerdì 21, la votazione della delibera presentata nel pomeriggio. La data è stata appositamente studiata per far andare al vaglio del consiglio comunale la decisione che verrà presa. La seduta infatti è prevista per il 24 setttembre, 4 giorni prima del famoso termine 'ultimo', 'non ultimo'.

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