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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Alimentazione

Abbuffate natalizie, i consigli per non stare male quando si esagera a tavola

Il periodo di Natale ci vede impegnati in cenoni e buffet: disturbi gastrointestinali, gonfiore e malumore possono essere le conseguenze di queste grandi mangiate, alcuni consigli per evitarli

Le feste natalizie, oltre al piacevole momento di riposo e scambio di doni con le persone che amiamo, sono caratterizzate dai tanti pranzi e cenoni ai quali saremo invitati o che offriremo noi stessi ai nostri amici e parenti. Bella la convivialità della mensa, ma attenzione a non esagerare: sembra infatti che quando arrivano le feste ogni regola vada infranta, per ritrovarsi poi a gennaio di malumore, con disturbi gastrointestinali, valori sballati e chili di troppo. 

Per prevenire, dunque, è bene correre ai ripari fin da subito. Per questo gli esperti di IMO Spa, con la collaborazione del Direttore scientifico, Dr. Luigi Alberto Marrari, Specialista in Farmacologia, ci spiegano come fare per prevenire e contrastare i disturbi tipici delle abbuffate natalizie.

Per un Natale senza pensieri un organismo in perfetta forma

Alcune semplici regole ci aiuteranno a goderci pranzi e cene delle feste senza mettere in crisi il nostro organismo.

1. No alla combo pranzo + cena 

Se avete fatto un pranzo carico di grassi e zuccheri, l'ideale è abbinarlo a una cena leggera così da accusare molto meno i postumi degli eccessi. Si raccomanda anche, se possibile, di organizzare pranzi e cene a giorni alterni: più tempo diamo al nostro corpo per riprendersi e depurarsi, e meglio è. 

2. Limitare il consumo di alcol

Il vino è certamente irrinunciabile durante le feste ma possiamo però limitarci a un calice, o sercegliere di bere a pranzo ma non a cena, oppure non a tutti gli eventi a cui partecipiamo. Il nostro organismo ci ringrazierà.

3. Bere molta acqua, anche più del solito

Ogni giorno è fondamentale idratarsi, ma lo è ancora di più quando ingeriamo maggiori quantità di zuccheri e grassi rispetto al solito. L’acqua aiuta a depurare e al normale svolgimento delle funzioni organiche, e si raccomanda di bere non solo durante, ma soprattutto lontano dai pasti. 

4. Fare movimento

L’attività fisica non va in vacanza, soprattutto se si tratta di un periodo in cui non mancano gli eccessi alimentari. Anzi, si può approfittare delle giornate di festa per pratcare un po' di movimento in più. Continuare ad andare a nuotare o in palestra, è di grandissimo supporto allo smaltimento degli eccessi e al mantenimento di uno stile di vita sano.

5. Variare l’alimentazione (sì a frutta e verdura)

Non bisogna trascurare di fare un’alimentazione completa, anche durante le feste. Per questo è bene alternare le proteine animali e vegetali, così come i carboidrati che assumiamo. Non devono mai mancare frutta e verdura, anche se siamo in vacanza.

6. Non consumare necessariamente tutte le portate

Se gli altri commensali decidono di optare per un menu completo, che va dall’antipasto al dolce, ci si può sempre dissociare e limitarsi a una portata più dolce, oppure antipasto più secondo.

7. Aria pura

Anche se fuori fa freddo e in casa si sta al calduccio, nessuno ha voglia di muoversi dal divano per andare fuori a camminare. Ma questo piccolo gesto apporta immensi benefici a livelli di ossigenazione e di motilità intestinale, riducendo notevolmente gas e gonfiore intestinale.

8. No all'eccesso di zuccheri, sale e grassi

Se consumati in eccesso possono comportare l’innalzamento della pressione sanguinea, la dilatazione dello stomaco e un aumento momentaneo della ritenzione di fluidi, del colesterolo e del livello degli zuccheri nel sangue. Una sintomatologia preferibilmente evitabile.

9. Vedersi per il caffè

Un'idea alternativa ai cenoni è quella di vedersi con amici e parenti per un caffè o un te per il caffè. L’importante è stare insieme, e ci sono 365 giorni per recuperare pranzi e cene.

10.Supporto fitoterapico

Come sempre la natura viene in nostro supporto. Ci sono molte piante con proprietà digestive a cui ricorrere in casi di eccessi alimentari, che sono veri e propri toccasana. Ad esempio zenzero, bergamotto, liquirizia, finocchio e papaya.

Come aiutarsi con la fitoterapia

Secondo il Dr. Luigi Alberto Marrari, Direttore scientifico IMO SpA, Specialista in Farmacologia e membro del Gruppo di Lavoro della Società Italiana di Farmacologia (SIF) in ambito farmacognostico e fitoterapico, «La natura è di grande aiuto per contrastare gli effetti avversi degli eccessi alimentari. 

Per combattere i disturbi gastrointestinali come l’acidità, eruttazioni, flatulenze, reflusso, dolore interscapolare ed extra-esofageo è importante depurare e detossificare: e chi meglio dei fitocomposti del broccolo? Sono infatti dotati di proprietà gastroprotettiva e antiossidante. La matricaria agisce da lenitivo e spasmolitico sulla mucosa gastrointestinale e favorisce il rilassamento della muscolatura liscia intestinale con conseguente diminuzione dell’iperacidità gastrica, contrasta il mal di stomaco che si traduce con una fitta (spesso dovuta a contrattura della muscolatura liscia in risposta all’iperacidità). La centella asiatica ha un’azione antiflogistica oltre che riparatrice sulla mucosa danneggiata (agisce da cicatrizzante). Poi vi sono ad esempio il finocchio che stimola la digestione e favorisce lo svuotamento gastrico e il rilassamento della muscolatura dello stomaco. 

Il Bergamotto è in grado di ridurre i livelli di colesterolo “cattivo” LDL, e aumentare quelli del colesterolo buono “HDL”. Ma non è tutto, ha la capacità di promuovere la captazione del glucosio ematico a livello del fegato, riducendo la presenza di zucchero nel sangue, grazie agli enzimi HMGF (idrossi flavononi glutaril metile). Fondamentale anche lo zenzero, che mette in moto lo stomaco, migliora i tempi di digestione e di transito gastrico. Per condizioni infiammatorie gastrointestinali, la papaya è un ottimo antinfiammatorio: grazie alla papaina (enzima) favorisce la digestione dei cibi proteici e lo svuotamento gastrico. Infine il Mastice greco ha un’azione antimicrobica e astringente; rende l’ambiente inospitale per l’helicobacter pilory (agente causale di molte gastriti e ulcere gastriche)».

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