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“Niente lavoro, niente bonus maternità. Sembra una delibera del Partito democratico”

Il bonus regionale alle neo mamme, intervento del Popolo della famiglia: “Premiare solo le donne che lavorano è una soluzione contro la natura stessa della maternità e quindi irrispettosa delle donne”

Non riusciamo ad accogliere con soddisfazione questa pur piccola iniziativa in favore delle politiche familiari che assegnerà un contributo regionale in denaro alle neo mamme. Una iniziativa, quella annunciata dalla presidente Tesei, che dopo le firme e controfirme su patti e manifesti su vita e famiglia, avremmo voluto giudicare in modo diverso.

Sono passati quasi 3 anni dalla proposta di modifica della legge regionale numero 11 del 2015 (Testo unico sanità e servizi sociali) con cui l’assemblea regionale avrebbe dovuto mettere in campo quel pacchetto famiglia per far fronte ad una crisi demografica che, in Umbria, mostra dati ancora più allarmanti. Una proposta però che sembra destinata a rimanere nel cassetto e da rispolverare, forse, a fine legislatura prima delle prossime elezioni.

Premiare solo le donne che lavorano è una soluzione contro la natura stessa della maternità e quindi irrispettosa delle donne, soprattutto di quelle che non ce la fanno a conciliare lavoro e maternità, scegliendo di accudire i figli. Per questo dal 2020, come Popolo della Famiglia, avanzammo la proposta di un reddito di maternità regionale, una soluzione strutturale che non avrebbe dimenticato di premiare e riconoscere il valore stesso della maternità.

Auspichiamo modifiche sostanziali alla neo-proposta della Regione Umbria con la consapevolezza che i ritmi ed i tempi del mondo del lavoro di oggi sono spesso incompatibili con i tempi della maternità dei primi anni di vita dei bambini.

*coordinatore regionale del Popolo della famiglia

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