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Comune di Terni, Francesco Filipponi: “I conti peggiorano. I ritardi nell’approvazione hanno impedito a procedere ad assunzioni”

Il capogruppo analizza il bilancio consolidato approvato dal Consiglio comunale: “Ritenevamo e riteniamo che il servizio idrico debba rimanere per quanto più possibile di proprietà pubblica”

Venti voti a favore, tre astensioni e nove contrari. Il bilancio consolidato supera l’esame di Palazzo Spada, dopo un confronto piuttosto serrato che ha visto diversi esponenti dell’opposizione intervenire, nel corso della seduta del Consiglio comunale. Il capogruppo Pd Francesco Filipponi, a margine della votazione, ha analizzato il documento per punti.

Secondo il consigliere: “Il primo dato che balza agli occhi per il bilancio consolidato del 2020, è il peggioramento del risultato dell’esercizio rispetto all’anno precedente, con una percentuale pari circa all’82 per cento. Il ritardo di 52 giorni – inoltre - nell'approvazione del bilancio rispetto alla data del 30 settembre, prevista dal decreto legislativo 118/2011, ha comportato per il Comune di Terni l'impossibilità di procedere ad assunzioni durante questo periodo”. Ed ancora: “Il comma 6 dell'articolo 11 del decreto legislativo 118 del 2011 che indica i criteri per la redazione della relazione allegata al bilancio, non viene rispettato, in quanto è errata la percentuale di possesso di quote societari indiretta di Asm nel servizio idrico, pari non più al 18% ma al 3%, si è resa quindi necessaria una presa d'atto in votazione di consiglio comunale.
Ancora non c'è parificazione dei conti, come prevede il decreto 118,  si prende per buono il solo dato del Comune”.

Un ulteriore tema approfondito da Filipponi è quello delle partecipate: “Terni reti ha un patrimonio netto negativo. Ieri mattina ci è arrivato un esposto anonimo nelle cassette delle poste dei consiglieri di minoranza. Un esposto sulla gestione del videocentro da parte di Terni Reti. È il sesto o settimo che arriva ed è stato inviato anche alla Corte dei conti e alla Procura della Repubblica. Il tema di interesse consiliare è il patrimonio netto negativo e la situazione di Terni Reti. La riduzione comunque quasi impercettibile dell'indebitamento è dovuto alla cessione delle quote di Asm del Servizio idrico integrato ad Acea scelta che non abbiamo condiviso. Ritenevamo e riteniamo che il servizio idrico debba rimanere per quanto più possibile di proprietà pubblica. Emerge inoltre la questione del contenzioso tra Umbria distribuzione gas e Terni reti. Escludendo dal perimetro del consolidamento Umbria gas si è comunque arrivati con estremo ritardo a discutere il bilancio, ma così mettiamo da parte un problema che c’è e che sta mettendo in difficoltà Terni reti. Su questo va aperta una riflessione per assumere le decisioni giuste per far sì che questa situazione non porti anche a difficoltà nei conti del Comune, e complica anche la situazione di liquidazione di Atc servizi e parcheggi”.

Le valutazioni finali del capogruppo: “Mi permetto di fare queste annotazioni nell'interesse dell'Ente. Chiedo che l'assessore al Bilancio ne tenga conto. Si tratta di un contributo fattivo e non polemico, a differenza di quelli dell'assessore stesso che sa solo guardare al passato. un passato, peraltro, nel quale ho svolto con orgoglio il ruolo di consigliere comunale e non certo quello di assessore". 

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