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Natale a Terni: “Gli auguri di Buon Natale diventano buone feste. Un insulto verso i nostri simboli e valori”

Intervento di Alessio Moroni membro della Consulta giovanile: “Ci ritroviamo con questo banale, quanto vuoto, augurio di buone feste”

Gli auguri di Buon Natale tramutati in buone feste nella grafica della Consulta giovanile, comparsa sui propri canali social. Un messaggio che non è affatto piaciuto ad Alessio Moroni, componente dell’organo consultivo il quale è intervenuto nel merito, facendo delle personali riflessioni che riportiamo integralmente”.

Il preambolo: “Sin dalla mia nomina a membro della Consulta giovanile di Terni, ho sempre ritenuto quest'organo un ottimo incentivo alla partecipazione dei ragazzi alla vita pubblica e uno strumento, per la classe politica, di conoscere meglio i problemi dei ragazzi del territorio ternano. Un'ottima idea, proposta dall'allora assessore con delega alle politiche giovanile Elena Proietti e supportata successivamente anche dal nuovo assessore Maurizio Cecconelli con il Presidente Monia Santini che ha cercato - sin dall'inizio di massimizzare il ruolo della Consulta. Tuttavia è stata falcidiata dalla presenza di numerosi esponenti della sinistra universitaria i quali - grazie ad una netta maggioranza dei loro componenti all'interno - l'hanno sfruttata con fini politici, finendo per creare uno stallo interno e con pochi margini di discussione con chi la pensa diversamente su alcuni campi”.

Il messaggio di auguri: “Per tali ragioni non posso digerire quanto accaduto il giorno di Natale, dove la prevista grafica di ‘Buon Natale’ è stata sostituita con una che recitava ‘buone feste’, in nome della non discriminazione verso gli altri culti e del politicamente corretto imperante. Un dietrofront che non è stato avallato da nessuno, se non dal giovane vice Presidente. Nessuna risposta in merito ai miei messaggi – afferma Alessio Moroni - in cui chiedevo di mantenere la scritta originale, nonostante io sia membro del gruppo che si deve occupare della comunicazione, ponendo quindi leciti dubbi sulla democraticità del funzionamento interno”.

Eda ancora: “Non mi interessa dell'affronto personale, non faccio parte della Consulta per un mero tornaconto individuale. Trattasi di un insulto verso i nostri simboli ed i nostri valori. Il Natale rappresenta, infatti, il manifesto dell'amore, della solidarietà e dell'inclusività e cancellarlo significa annientare la nostra identità. Piuttosto, se si avesse voluto essere promotori di una logica di pari livello fra le feste, sarebbe bastato fare una grafica simile per l'Hannukkah, ma credo che - nonostante si facciano promotori di empatia e rispetto - sarebbe stata da loro mal vista data la mole di insulti che quotidianamente viene da loro riversata su Israele. E invece ci ritroviamo con questo banale, quanto vuoto, augurio di buone feste come se dovessimo spogliarci di ciò che siamo e appiattirci verso una grigia uguaglianza di mera apparenza, dove le identità permangono nonostante si faccia finta di insabbiarle”.

Secondo Alessio Moroni: “Non possiamo eliminare i nostri riti, il nostro essere per crearci una facciata di cortesia: il nostro dovere - anzi - è quello di alimentare una cultura della solidarietà e dell'amore proprio come insegnato dal Cristianesimo e dalla cultura occidentale, senza cavalcare l'ipocrisia dei nostri tempi. Spero che questo messaggio possa lanciare un allarme, all'interno dei circuiti politici del ternano, perché non si può rimanere ostaggi delle politiche della sinistra giovanile, senza nemmeno aver la possibilità di veder avvertita la propria voce. Ognuna - anche quella da chi la pensa diversamente da loro - deve avere la possibilità di essere ascoltata, e non - come accaduto in questi giorni - tentare di difendere le tradizioni senza essere ascoltato da nessuno e senza aver il timore che, nonostante gli allarmi lanciati, alla fine il decisore sarà sempre e solo uno”.

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