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Danni da cinghiali, Federcaccia Terni: serve una gestione moderna del territorio

Il presidente Piccioni: gli indennizzi agli agricoltori sono un conto pesante e dunque sono necessari atteggiamenti responsabili, senza costruire incomprensibili alibi

Ad inizio di questo anno la Federcaccia, unitamente ad altre associazioni venatorie, preoccupate dell’andamento dei danni da cinghiale alle produzioni agricole, aveva richiesto un intervento straordinario alla Regione per far fronte a questa emergenza dovuta alle ricadute del Covid19. Tutto ciò non sarebbe stato solo a difesa dei cacciatori, bensì anche degli agricoltori quando si è invitato l’Atc3 alla prudenza e responsabilità nell’affrontare il conto consuntivo 2020, anche come sensibilizzazione alla Regione per lo stanziamento dei fondi aggiuntivi.

Proprio nei giorni scorsi si è riunito il comitato di gestione dell’Atc3, durante il quale doveva essere affrontata l’analisi del bilancio consuntivo, le cui voci di spesa riguardano le attività svolte durante l’anno passato 2020. La più pesante riguarderebbe l’indennizzo dei danni da cinghiale agli agricoltori, che alla luce delle disponibilità manifestate agli Atc dall’assessore Morroni, seppur non dettagliate negli importi, sono una risposta positiva a quanto richiesto dalle associazioni venatorie e dagli Atc umbri ed un concreto impegno per fare fronte al ristoro dei danni alle produzioni agricole senza gravare ulteriormente sui cacciatori, già fortemente penalizzati dalle ordinanze durante la pandemia.

A questo punto Federcaccia provinciale di Terni chiede ai rappresentanti delle associazioni venatorie, agricole e ambientaliste, che sono presenti nel comitato di gestione dell’Atc3, di ritrovare atteggiamenti responsabili, senza costruire inconsistenti e incomprensibili alibi, per ricostruire una condivisione su quanto fatto e concordato nel 2020 e dare corso con rinnovato slancio all’attuazione di quanto già previsto e approvato per il 2021 per la gestione faunistica.

Siamo anche convinti che il perdurare di questa fase di stallo potrebbe portare ad una eventuale crisi che, oltre ad essere una sconfitta per tutti i componenti dell’ente, sarebbe un enorme e non quantificabile danno a tutta la caccia ed in particolare alla gestione della piccola selvaggina nobile stanziale che necessita di nuovi investimenti.

Per queste ed altre ragioni riteniamo opportuno rilanciare con forza quanto previsto nel programma di mandato approvato all’unanimità dal comitato di gestione dell’Atc3, che individuava nella moderna gestione del territorio la leva per produrre fauna, in particolare selvaggina nobile stanziale, apportare reddito agli agricoltori, la qualificazione del territorio e il mantenimento dell’ambiente. La Federcaccia sarà, come sempre, accanto a tutti coloro che intendono impegnarsi per raggiungere tali obiettivi.

Infine voglio qui ricordare e ringraziare tutti i volontari, che a titolo gratuito, operano sul territorio per renderlo più ospitale per la selvaggina, per difendere le colture agricole e il patrimonio boschivo che sono indici della qualità della vita di tutti i cittadini di questa nostra bella provincia.

*presidente provinciale Federcaccia di Terni

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