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Venerdì, 22 Settembre 2023
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PalaTerni verso il debutto: “Una struttura che sta rivoluzionando l’immagine della città”. Novità per l’area commerciale

L’assessore regionale Enrico Melasecche: “Basta! Non se ne può più di questi poveretti, politici e non, che guardano sempre indietro, mai avanti, lontano e possibilmente in alto”

Un debutto che si avvicina per il PalaTerni. Entro il prossimo 31 agosto è previsto il fine lavori che anticipa il collaudo e la consegna dell’impianto in vista dei mondiali di scherma paralimpica. Intanto c’è una novità anche per l’area commerciale poiché, a stretto giro, esordirà Eurofocaccia che andrà a completare le attività commerciali presenti. Il palazzetto poi ospiterà ulteriori due locali che verranno dedicati sempre al commercio anche se, al momento, stretto è il riserbo sui brand.

Il commento dell’assessore regionale Enrico Melasecche che segue da vicino l’evoluzione del cantiere, prossimo al completamento: “È stata una scelta coraggiosa, che rivendico con orgoglio. Terni ai visitatori appariva come una città sporca, residuo trascurato di un periodo postbellico che le dava un marchio di abbandono. Era un concentrato di vergogne, con la coesistenza del centro rifiuti, dell’ex Foro Boario con gli stalli per il bestiame ridotti in condizioni di assoluto degrado, il mercato ortofrutticolo che con il vecchio mattatoio appariva un agglomerato da favela che mi meraviglio come le autorità responsabili all’igiene e la sicurezza non fossero prima intervenute per farlo chiudere”.

La riflessione: “Ebbene oggi siamo improvvisamente in Europa come modernità, funzionalità, estetica ed anche come prospettive. Ma c’è sempre a Terni questo venticello di sciocchi che vive di “benaltrismo”, che continua ad alimentare il solito lamento da sfigati. Tutti i successi, anche quelli che altri ci invidiano, devono essere messi in dubbio. Devono essere declassificati perché piuttosto che stare in Serie A meglio campicchiare in Serie C e piangere sulle nostre disgrazie terrene. Basta! Non se ne può più di questi poveretti – conclude - politici e non, i quali guardano sempre indietro, mai avanti, lontano e possibilmente in alto. La luna e non il proprio dito”.

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